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I formaggi come patrimonio gastronomico. Da gustare da soli o come ingredienti di ricette regionali. Eccone alcuni da non perdere in questi giorni

I formaggi fanno parte del nostro patrimonio gastronomico e come tali vengono utilizzati come ingrediente nelle diverse ricette regionali, oppure come pasto vero e proprio, in quanto ricchi di proteine e grassi.
Ci sono formaggi che rispecchiano la primavera e le festività pasquali rappresentando la “rinascita”, la prima erbetta che gli animali mangiano, producendo così del latte di qualità e nutriente.
Abbiamo scelto per voi alcuni di questi formaggi, da assaggiare o da gustare nelle ricette tipiche regionali. Magari proprio durante il pranzo di Pasqua. Partiamo da un formaggio idoneo per i vegetariani: il Murtarat, PAT del Piemonte con latte di vacca, che si riconosce dal forte aroma dovuto all’aggiunta di spezie come pepe, rosmarino, peperoncino, fieno e aglio tritato. Scendiamo verso la Liguria e proviamo il Sarazzu, un latticino che si consuma fresco, se stagionato si grattugia sui primi piatti locali. Restiamo in questa regione e assaggiamo la Prescinseua, un prodotto senza sale, usato all’interno della Torta Pasqualina o per farcire la Focaccia genovese. Andiamo giù e tocchiamo la Campania. Qui possiamo provare il Casatiello che oltre alla particolarità dell’uovo (simbolo di rinascita, ricchezza e fecondità) contiene anche Grana Padano e Pecorino.
Infine, vi proponiamo un assaggio del Fiadone salato abruzzese, realizzato con due tipologie di formaggi: solitamente uno è ovino e l’altro è di vacca. Noi abbiamo scelto quello con Pecorino o Casce d’vacc.
Buona (e gustosa) Pasqua!

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