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I 600 milioni di cinesi amano sempre di più la pizza. Ma è un business che sfugge agli italiani. Quasi del tutto in mano al colosso Fonterra

Sempre più diffusa in Cina, ma sempre meno italiana. La domanda di Mozzarella in Cina è in crescita, secondo i dati del gigante mondiale dell’industria casearia, la neozelandese Fonterra, e le previsioni per il 2014 e per il 2015 danno le vendite in aumento del 20%. C’è però da dire che la Mozzarella impiegata per la pizza che si mangia nella capitale cinese sarà per lo più non italiana e precisamente quella prodotta a Melbourne proprio da Fonterra.
La quale, stima di arrivare a una produzione di 50mila tonnellate entro settembre 2015, abbastanza per farcire 350 milioni di pizze, un numero altissimo, ma che non riesce da solo a coprire la richiesta crescente dei 600 milioni di cinesi che entro il 2020 si appassioneranno alla pizza, secondo le stime di Yum! Brands, operatore di alcune tra le catene di fast food più note al mondo, come la stessa Pizza Hut, che serve ogni giorno la variante americana della pizza italiana ai suoi clienti globali.
Anche uno studio di Hsbc del mese scorso ha confermato che i cinesi stanno cambiando le loro abitudini alimentari, con un apporto di proteine e di prodotti caseari molto più alto che in passato. Ma i nomi più noti sono quelli delle grandi catene americane, come Pizza Hut, Domino’s pizza o Papa John’s International.
Gli ultimi dati Bloomberg disponibili sul mercato della pizza in Cina, risalenti a fine 2012, parlano di un settore che vale circa due miliardi di dollari l’anno.

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