Sei in > formaggio.it > Michele Grassi > Il formaggio che nasce da una moglie depressa….

Quando si dice che in Italia i formaggi sono una ricca risorsa del territorio è affermare una verità assoluta. Questa affermazione è supportata dall’infinità di tipologie di formaggi che caratterizzano a loro volta il territorio. Un insieme di forze naturali che permettono al pastore e al casaro di ottenere formaggi incredibilmente diversi fra loro.

Oggi vorrei parlare di un formaggio straordinario in tutte le sue peculiarità storiche, tradizionali, gastronomiche, il Piacentinu Ennese Dop. Già il suo nome, che deriva dal siciliano piacenti, ovvero che piace, è tutto un programma. Il latte utilizzato è quello di pecora, naturalmente crudo, di una o due mungiture, che viene addizionato con zafferano. Tale azione permetterà al formaggio di assumere un bel colore giallo. Al termine delle fasi di produzione, e in seguito all’estrazione dalla caldaia, alla pasta caseosa viene aggiunto pepe in grani, quasi a completamento dell’opera. 

Questo formaggio pare risalga all’epoca della dominazione normanna,quindi all’XI secolo, mentre l’utilizzo dello zafferano in cucina deriverebbe dai Berberi.  Lo zafferano venne aggiunto per richiesta esplicita di Ruggero il normanno che, nel tentativo di curare la moglie affetta da forti depressioni, richiese a chi lo preparava di fare un prodotto curativo. I casari allora aggiunsero al caglio lo zafferano proprio per le sue caratteristiche stimolanti ed energizzanti.

Pensate quindi che la storia delle Sicilia, zona di origine di questo spettacolare formaggio, è stata a noi tramandata tramite un formaggio che la rappresenta benissimo. Il suo aroma di elevata sensazione è apprezzato anche per la sua straordinaria dolcezza, affiancata dall’aroma del pepe e dello zafferano. Ma anche la piccantezza lo contraddistingue, ovvero quella sensazione che non deve mai mancare. Il formaggio isolano ha solo un grande difetto, è molto difficile da reperire. Soprattutto qui, al Nord. Peccato.

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