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Rapporto viscerale. Fa crescere, ma serve il coinvolgimento di tutti. Istituzioni per prime. Asiago viaggia, il Varesotto soccombe. L’esempio del vino

di Giovanni Bertizzolo

Un prodotto alimentare e il suo territorio di produzione. La tipicità come sinergia. Un plus valore per tutto l’agroalimentare italiano. E che il mondo del formaggio dovrebbe valorizzare di più. Al riguardo, in settimana è uscito un report (dati della Camera di Commercio di Monza e Brianza, analizzati da WineNews) che riguarda il vino, ma è emblematico, in quanto segnala i valori top dei marchi di “vino-territorio” più quotati. Nello specifico, prevale il Chianti, che vale 1,83 miliardi di euro, seguito dal Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con 1,15 miliardi, e dal Montepulciano d’Abruzzo, con 1,1 miliardi.

La classifica è stata stilata in base a parametri economici e di immagine, tra i quali i flussi del turismo enogastronomico, il valore dell’export del prodotto, la conoscenza del prodotto stesso all’estero e in Italia e il valore economico della zona di produzione.
Prevale il Chianti, dicevamo, e quindi la Toscana, con tutto quello che si porta dietro questa regione in termini di investimenti, anche istituzionali.

Leggendo, mi sono venuti in mente l’Altopiano di Asiago e il Luinese. Due facce della stessa medaglia. Il primo è conosciuto per la produzione in malga dell’Asiago Dop, un formaggio che lo rappresenta in tutto e per tutto, tanto che l’Altopiano di Asiago  si è candidato a diventare il testimonial all’Expo del valore della biodiversità e prototipo virtuoso del rispetto dell’ecosistema e della salvaguardia dell’ambiente (questa la news).
Il secondo segna di giorno in giorno l’agonia della Formaggella del Luinese Dop. Il colpo di grazia potrebbe arrivare dal “taglio zero”, deciso dalla Regione Lombardia sui contributi economici erogati a tecnici e veterinari. La cui attività, ora, è a forte rischio.

Dal primo gennaio di quest’anno sono stati sospesi i servizi di consulenza tecnica agli allevamenti, indispensabili a ogni allevatore caprino. Il costo per la consulenza qualificata di tecnici e veterinari, quindi, oggi è totalmente a carico degli allevatori, dopo vent’anni di attività di sostegno garantito dalla Regione Lombardia, di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo di molte realtà piccole e medie distribuite nelle valli e sui monti delle comunità montane della provincia di Varese.
Gli allevatori del settore l’hanno detto chiaro e tondo: per noi è impossibile far fronte con le nostre sole forze ai costi delle visite, troppo elevate. Quindi, si chiude.
Ecco l’importanza dei territori. Uno (Asiago) incentiva i suoi produttori a investire, l’altro li condanna nelle cose vitali, indispensabili. E senza crescita arriva inevitabilmente il momento di non ritorno.

P.S. Un interessante contributo sull’importanza del territorio per i nostri prodotti agroalimentari e di come si comunica, in questo caso il vino, arriva dall’anteprima, avvenuta al Vinitaly, di “The Duel of Wine”, nuovo film di Nicolas Carreras con Charlie Arturaola.
Leggi recensione: http://www.theduelofwinemovie.com/news.php
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=hS1Li_GxXS8

 

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