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Nei laboratori della Fondazione Bruno Kessler un “occhio” elettronico è già in grado di fare controlli molto veloci e capillari su latte e formaggi

La notizia l’hanno data i quotidiano locali ed è destinata ad aprire nuove strade sul fronte della sicurezza alimentare. Latte e formaggi, infatti, saranno più sicuri grazie a un nuovo “occhio” elettronico capace di scovare in tempi ultra rapidi la presenza di tossine contaminanti.
L’innovativo sistema di rilevazione sta prendendo forma nei laboratori della Fondazione Bruno Kessler di Trento e sarà pronto entro due anni, grazie al progetto “Symphony“, finanziato dall’Unione Europea con oltre 2 milioni di euro.

Il dispositivo consentirà di eseguire controlli più veloci, economici e capillari riducendo le perdite legate alla distruzione degli alimenti inquinati. “Con il nostro nuovo sistema miniaturizzato e portatile vogliamo facilitare l’identificazione dell’aflatossina M1”, spiega al quotidiano L’Adige  il coordinatore del progetto Leandro Lorenzelli, responsabile di ricerca Microsistemi della Fondazione Kessler.

“Si tratta di una sostanza cancerogena – aggiunge – prodotta da un fungo che infesta i mangimi e che può essere trasferito nel latte dell’animale intossicato: è un problema emergente per il settore lattiero-caseario, forse legato ai cambiamenti climatici”. La sua identificazione ultra rapida sarà possibile in tre semplici passaggi: la preparazione del campione da analizzare, grazie ad un sistema microfluidico (un materiale polimerico disegnato da microscopiche scanalature) che separa il siero contenente la tossina dalla matrice grassa dl latte; la “cattura” della tossina, grazie ad acidi nucleici artificiali chiamati aptameri; infine, il riconoscimento della tossina “imbrigliata” grazie a sensori ottici ad alta precisione.
“Grazie a questo sistema – conclude Lorenzelli – sarà possibile dimezzare i tempi per l’identificazione dell’aflatossina, passando dall’ora attualmente necessaria a 20 minuti”.

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