Parmigiano Reggiano, 10 mila persone ai “caseifici aperti”
Pieno successo della due giorni in 52 caseifici. Degustazioni a go-go. Rafforzato il legame del prodotto con il territorio. In ottobre si replica
In un solo fine settimana, il 26 e 27 aprile, oltre 10mila persone hanno varcato le porte dei “caseifici aperti” per entrare nel mondo del Parmigiano Reggiano DOP, conoscere i casari e degustare il re dei formaggi direttamente dalla forma appena aperta.
All’iniziativa hanno aderito 52 caseifici del Parmigiano Reggiano (20 a Parma, 11 a Reggio Emilia, 15 a Modena, 3 a Bologna e 3 a Mantova), impegnati nell’organizzazione di eventi appositamente pensati per l’occasione e per il divertimento di grandi e piccini: dalle degustazioni guidate all’apertura di forme di Parmigiano Reggiano di lunghissime stagionature (addirittura di 12 anni), passando per fachiri, maghi e truccabimbi.
Migliaia di visitatori hanno raggiunto i caseifici già nelle primissime ore del mattino, assistendo così alla produzione del formaggio (che avviene, appunto, all’alba utilizzando il latte conferito la sera precedente, scremato per affioramento, e quello intero che giunge al mattino nei caseifici) e toccando con mano l’artigianalità del Parmigiano Reggiano.
“L’obiettivo dell’iniziativa – ha sottolineato il presidente del Consorzio Giuseppe Alai – è proprio quello di far sì che i consumatori possano constatare direttamente quanto sia forte il legame del prodotto con il territorio, l’assoluta naturalità degli elementi che entrano in campo (latte, sale e caglio), la completa tracciabilità di ogni forma dalla produzione al punto vendita, l’artigianalità della trasformazione e la cura che viene dedicata per anni alle forme in stagionatura. Tutti elementi, in sostanza, che sanciscono la distintività del nostro formaggio, insieme al gusto e al suo valore alimentare”.