Sei in > formaggio.it > News > Consumer > L’Editoriale / L’etichetta che gabba consumatore e produttore nazionale

Ogni giorno beviamo latte a lunga conservazione proveniente chissà da dove e mangiamo Mozzarelle prodotte con cagliate estere. E ci viene nascosto…

di Giovanni Bertizzolo

La denuncia arriva dalla Coldiretti, attraverso la pubblicazione del dossier “L’attacco alle stalle italiane”. Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri, mentre la metà delle Mozzarelle vengono prodotte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero. Sconvolgente. Tanto più prendendo atto che queste cose vengono nascoste al consumatore. Già, perché non è obbligatorio riportarle nell’etichetta. Incredibile ma vero. L’origine della materia prima, in questo caso la zona di mungitura, secondo chi legifera nella Ue non è da divulgare.

Così dobbiamo fare i conti con un realtà sconcertante. Dalle nostre frontiere passano ogni giorno 24 milioni di litri di latte tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate, polveri di caseina per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente Mozzarelle, formaggi o latte italiani. Sempre secondo la Coldiretti, complessivamente in Italia sono arrivati 8,6 miliardi di chili in equivalente latte (fra latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt e altro) che vengono utilizzati per latticini e formaggi all’insaputa dei consumatori e con conseguente grave danno agli allevatori di casa nostra.

Il consumatore è convinto di mangiare o bere prodotti italiani. Invece viene fatto passare per italiano latte proveniente in cisterne soprattutto da Germania, Francia, Austria, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Olanda. In particolare, si assiste a un sostanziale aumento dell’import dei Paesi dell’Est ( +18% Ungheria, +14% Slovacchia, +60% Polonia) e a una diminuzione di quello importato dai Paesi dell’Ovest (-7% dalla Germania e -13% dalla Francia), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2014. Ci sono però anche le cagliate da impiegare nella produzione di Mozzarelle, che provengono principalmente dai Paesi dell’Est in quantitativi che hanno raggiunto il milione di quintale all’anno. Un terzo è diretto in Campania… Tra i Paesi esportatori, la Lituania negli ultimi 3 anni ha triplicato le spedizioni verso l’Italia.

Un chilogrammo di cagliata usata per fare formaggio sostituisce circa dieci chili di latte. Anche in questo caso la presenza non compare in etichetta perché non è ancora obbligatoria l’indicazione di origine. Oltre ad ingannare i consumatori, ciò genera concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco.

Ma non finisce qui. Sul mercato europeo, e anche in Italia, sono arrivati i similgrana di bassa qualità, spesso venduti con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine. Quale? Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia.
Una concorrenza sleale pianificata nei confronti degli autentici Parmigiano Reggiano Dop e Grana Padano Dop, che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione. Il mercato dei similgrana prodotti nell’Unione Europea è una operazione che, da calcoli prudenziali della Coldiretti, vale sul mercato della distribuzione 2 miliardi di euro ed equivale, in termini di valore, all’intero export di Parmigiano Reggiano e Grana Padano.

Un enorme business perpetrato alle spalle del consumatore. Richiederebbe risposte forti che, oggi come oggi, non registriamo. Anzi.
La nuova etichetta europea per i prodotti alimentari, entrata in vigore lo scorso 13 dicembre, è il risultato di anni e anni di lavoro del Consiglio e del Parlamento Tanto lavoro indefesso, avrebbe dovuto portare a un aumento della trasparenza, cioè a un maggiore rispetto del consumatore. Invece, è avvenuto il contrario. Non è obbligatorio inserire in etichetta la sede dello stabilimento di produzione o confezionamento (obbligo che c’era in Italia grazie alla legge 109/1992) e nessuna regola che faccia comparire l’origine del prodotto che mangiamo.
Sconfortante.

Leggi tutte le news inserite per data

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Inizia una nuova discussione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *