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Il 64% degli italiani acquista online, ma solo l’11% sceglie l’agroalimentare. I consumatori temono il “bidone”. I formaggi Dop i più contraffatti

di Giovanni Bertizzolo

E-commerce, luci e ombre continuano a confrontarsi. Se è vero che il 64% degli italiani fa acquisti on line, identificando quindi un fenomeno ormai importante, in crescita, capace di scrollarsi di dosso dubbi e diffidenze del passato, è altresì vero che  solo l’11% usa questo canale di vendita per comprare prodotti agroalimentari. Una quota bassa, molto bassa, dove l’acquisto di formaggi viaggia su percentuali irrisorie: 4-5%.

Numeri che lasciano perplessi, emersi dalla prima ricerca realizzata dal Movimento del Cittadino e dalla testata Frodi alimentari sulle insidie dell’e-commerce a tavola su un campione di 1.260 consumatori.
Insidie, già, perché l’atteggiamento prudente dei consumatori nei confronti dell’e-commerce alimentare è dettato soprattutto dal timore di frodi, tanto che il 31% degli intervistati si esprime in questo senso, ma anche dalla mancanza di poter toccare il prodotto, leggendone l’etichetta e, non ultimo, dalle modalità di pagamento.
Al riguardo il Nucleo anti frodi del Comando Carabinieri delle Politiche agricole (Nac) e Icqrf del Mipaaf fa sapere di aver individuato nel web 70 diverse tipologie di prodotti alimentari italiani contraffatti. Sapete a chi spetta il record?  Ai falsi formaggi Dop. Ecco perché a fronte di acquisti sul web pari a 13,2 miliardi, solo l’11% riguarda l’alimentare.

I più bersagliati dalle frodi sono i prodotti Dop e Igp (16%), i semilavorati, come conserve, sughi e insaccati (12%) e quelli della tradizione locale (32%). Entrando nel dettaglio i più contraffatti sono i formaggi (32%), seguiti dalle creme spalmabili (12%) e dai salumi (10%).
Quanto alle truffe più frequenti, i consumatori rilevano la mancata consegna della merce (45%), la difformità da quanto acquistato (23%), l’arrivo di prodotti scaduti (12%) o di quantità inferiore a quella ordinata (10%).

”Per contrastare la vendita on line di prodotti alimentari falsificati – osserva Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione – occorre una vera cabina di regia che si muova su una strategia precisa, ma anche un riordino del quadro legislativo ancora troppo disomogeneo, insistendo sul fronte penale”.
Secondo Mongiello, ciò che può aiutare nellabattaglia contro gli agropirati è avere a disposizione una banca dati di dimensione internazionale e coinvolgere il più possibile le associazioni dei consumatori, le quali possono giocare un ruolo determinante di sensibilizzazione.

Nel web, come in tutte le attività a scopo di business, bisogna fare i conti con i disonesti. A farne le spese, come sempre, sono gli onesti. Ma sono questi ultimi che vanno cercati, valorizzati e frequentati. Il web con l’e-commerce offre un mercato che può rivelarsi utile e vantaggioso anche nel settore alimentare, nel nostro specifico con i formaggi. Il consiglio che possiamo dare è di confrontarsi con siti che offrano trasparenza: dalla ragione sociale alla presentazione dei prodotti. Meglio ancora se proprietari e produttori ci mettono il nome, ma anche la faccia (foto, video, ecc). Ed esaminate sempre con attenzione le condizioni d’acquisto. Al minimo dubbio, lasciate perdere e cercate un altro sito di e-commerce che propone formaggi. Per fortuna ce ne sono molti. Anche di “seri”.

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