Sei in > formaggio.it > News > Economy > L’Editoriale / La rivincita dei pastori di pecore. Pecorino e Fiore Sardo sfondano

Aumento dell’export del 20% in valore. Il prezzo all’ingrosso è salito fino a superare quello del Parmigiano Reggiano. Non era mai successo

di Giovanni Bertizzolo

Sono i giorni dei pastori. Quelli delle pecore. Quelli che quando dici gregge pensi a loro. Quelli che fischiano e che richiamano. Quelli che di notte non dormono perché cinghiali e lupi sono in agguato. Ultimamente, anche orsi… Quelli che vivono assieme alle loro pecore.  Quelli dei Pecorini. Le notizie che rimbalzano in queste ore sembrano una sorta di rivalsa atavica, di giustizia fatta.
Prima i Pecorini e il Fiore Sardo Dop entrano a far parte di quei formaggi che godono degli aiuti Ue anti-embargo Russia. Un attestato di portata internazionale. Come non bastasse, adesso fanno registrare un boom storico nell’export con conseguente impennata del prezzo.

Il tutto con i venti di crisi che non accennano ad attenuarsi. Fatto sta che le esportazioni di Pecorino Romano Dop e di Fiore Sardo sono aumentate di botto del 20% in valore, facendo registrare la migliore performance all’estero tra tutti i prodotti alimentari Made in Italy, con un effetto di traino sul prezzo.
Prezzo che ha sorpassato per la prima volta quello del Parmigiano Reggiano, il più apprezzato e imitato formaggio di latte vaccino del mondo.

A fare giustizia è un’analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo quadrimestre dell’anno, dalla quale si evidenzia che, col successo all’estero, il prezzo all’ingrosso del Pecorino Romano e andato a quota 8,2 euro al chilo. Non era mai successo. Per la prima volta ha superato la quotazione di 8 euro al chilo del Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura che, purtroppo, è in preoccupante calo.
Un sorpasso storico che sta avendo riflessi sul prezzo del latte di pecora, sempre più vicino a un euro al litro. Il che consentirebbe almeno di coprire i costi di produzione in continuo aumento.
“Si è verificata – spiegano in Coldiretti – una progressiva escalation delle quotazioni del Pecorino Romano, che sono praticamente raddoppiate negli ultimi tre anni, a partire dal 2011, quando il prezzo era fisso a 4.8 euro al chilo”.

In Italia pastori e pecore fanno parte di quelli che ci sono, ma non si vedono. Isolati in un contesto di vita sociale poco conosciuta e poco valorizzata. I formaggi sono il loro modo di esprimersi. Le pecore allevate sono 6,2 milioni, che pascolano soprattutto in Sardegna, dove se ne allevano 3,2 milioni, in Sicilia (770mila), nel Lazio (630.000) e in Toscana (420.000), anche se allevamenti sono presenti praticamente lungo tutta la penisola. La produzione di latte ovino è di 400mila tonnellate, mentre quella di formaggi di pecora è di 67mila tonnellate l’anno.

Solo per il Pecorino Romano Dop, nel 2013 la produzione è stata di 24.700 tonnellate. Un terzo, per un totale di 10mila tonnellate, ha preso la strada verso gli Usa e 5200 tonnellate vengono commercializzate in Unione Europea.
Numeri di un sommerso che finalmente emerge come merita.
Andando anche al di là. Vuoi la disoccupazione, vuoi la voglia di rompere con le consuetudini,  la Coldiretti stima che in Italia siano circa tremila i giovani che hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge.
Fors’anche perché lì si riappropriano della loro vita.

 

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