Ho scritto più volte sull’importanza del formaggio nella cultura italiana, sia per il consumo abitudinario sia per le conseguenze della nostra storia e tradizione.

Ma il formaggio quando entra nelle nostre diete? Quando iniziamo a consumarlo?

Sicuramente i nostri genitori ci hanno abituato già in tenera età a mangiarlo magari grattugiandolo nelle pappine o facendocelo succhiare, dopo averne ritagliato una scaglia dalla forma.

Ma il formaggio in tenera età fa bene? È buona abitudine alimentare i bambini fin dallo svezzamento?

Non sarò certo io a sfatare un mito, i bambini non solo devono essere abituati ad ogni tipo di alimento ma devono mangiare formaggio, basti pensare che “Il formaggio è un importante alleato della salute dei bambini, soprattutto perché è ricco di calcio, un minerale fondamentale per lo sviluppo di ossa e denti” come recita il sottotitolo di un importante sito, bimbisaniebelli.it.

Qualche anno fa scrissi, proprio su formaggio.it, un articolo che affrontava il tema del gusto dei bambini e affermavo che il formaggio saporito, quello maggiormente stagionato era il vero desiderio dei nostri piccoli.

Tornare sul formaggio quale desiderio dei bambini mi ha stimolato a una breve considerazione per capire se davvero, oltre che ad accontentare il bambino, il formaggio può anche essere un alimento utile alla dieta dei piccoli consumatori.

Il Dott. Federico Mordenti, Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione, in un articolo su, alimentazionebambini.e-coop.it, descrive una dieta dedicata ai bambini affermando che il “…fabbisogno di calcio è garantito con 1 tazza di latte e 1 yogurt al dì, associato ad un corretto consumo di formaggi tra freschi e stagionati di 2-3 volte alla settimana. In questi casi il formaggio non dovrà fare le veci di un contorno, ma di un secondo piatto…”

D’altra parte il suggerimento del dr. Mordenti, ha valenza anche per gli adulti, ovvero che un alimento, nel nostro caso il formaggio, va consumato con perizia, ma non solo per una valenza dietetica ma anche per un accrescimento di desiderio che ci porta a una vera e propria connotazione e ricerca delle caratteristiche organolettiche del formaggio stesso.

Meno lo si mangia un alimento e più lo si desidera è vero?

Ma i bambini lo desiderano davvero, il formaggio, tanto che spesso è difficile impedire loro di trattenersi alle giuste quantità.

Un bambino che desidera qualcosa di saporito, ovvero un alimento con presenza, a volte nutrita di sale, a maggior ragione mangia volentieri formaggio stagionato e spesso anche erborinato.

Sono consapevole che molti genitori, non avendo nozioni specifiche sul prodotto dell’arte casearia, tendono ad acquistare formaggi a pasta fusa, i ben noti formaggini, pensando che per i bambini si debba acquistare esclusivamente  prodotti a loro dedicati per l’alimentazione. In effetti se possiamo spezzare una lancia, i veri prodotti adatti al bambino sono quelli sani, magari biologici, e se ci riferiamo al formaggio, vale lo stesso discorso.

Non che i formaggini industriali siano dannosi alla salute ma un buon formaggio biologico magari di malga o certamente da latte d’alpeggio o pascolo, può essere considerato un alimento per tutti, soprattutto per i nostri piccoli che in questo modo potranno godere e ingerire proteine e grassi di primissima qualità.

Degustare formaggio non dev’essere un’azione esclusiva degli adulti, ma una buon’abitudine per i nostri figli.