Sei in > formaggio.it > News > Consumer > Cuccioli bufalini maltrattati, operazione “Allevamenti aperti” del Consorzio Mozzarella Bufala

Le immagini che girano sul web hanno scatenato reazioni. Il Consorzio avvia un’iniziativa di trasparenza sulle pratiche adottate dai sui allevatori

“Immagini terribili soprattutto per chi, come noi, vive costantemente a contatto con questi splendidi animali. Il Consorzio interverrà con tutti i mezzi a sua disposizione e si mette sin da subito a disposizione delle istituzioni e della Lega Anti Vivisezione per porre fine a questa barbarie”.
E’ decisa e ferma la presa di posizione di Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, in relazione alle immagini e video diffusi sul web (dalla Lav, Lega antivivisezione) che testimoniano dei maltrattamenti ai quali vengono sottoposti gli annutoli, i cuccioli maschi bufalini.

“In realtà – specifica Antonio Lucisano, direttore del Consorzio – la materia inerente i maltrattamenti degli animali non è regolata dal disciplinare della Dop. Ma noi del Consorzio intendiamo ugualmente intervenire con forza, partendo già dall’utilizzo del nostro Codice Etico qualora dovesse emergere che questa pratica crudele sia stata messa in atto anche da allevatori facenti parte del Consorzio. Nel qual caso provvederemo a proporre al Ministero l’espulsione con effetto immediato dei responsabili”.

I vertici del Consorzio hanno già avviato una serie di contatti e di iniziative, proprio allo scopo di impedire che si ripetano tali episodi. “Abbiamo chiesto al generale Sergio Costa, comandante della Guardia Forestale della Regione Campania, istituzione con la quale già in passato abbiamo avuto modo di cooperare con risultati assai positivi – ha annunciato Lucisano – di avviare un’operazione “Allevamenti Aperti” proprio con l’obiettivo di effettuare dei controlli sulle pratiche adottate all’interno degli allevamenti che fanno parte del Consorzio. Da parte della Forestale c’è stata una prontissima adesione: i nostri ispettori avranno quindi accesso nelle strutture e stiamo provvedendo a invitare anche i responsabili della Lav, che ha avuto il merito di portare alla luce questi orribili episodi”.

Nel frattempo sono già moltissimi gli allevatori che si dissociano da una pratica definita crudele, che getta discredito sull’intera categoria. “Le caratteristiche degli allevatori che forniscono latte alla Dop – conclude Raimondo – sono quelle di persone che vivono in simbiosi con le bufale e che hanno con questi animali un rapporto bellissimo. Non permetteremo che l’assurdo comportamento di pochi vada a colpire un’intera categoria, un territorio e un prodotto nobile”.

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