L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta dura.
Formaggio legato alle antichissime tradizioni della transumanza in Tuscia. Ottenuto da latte di vacca e di pecora. Stagionata in celle per un breve periodo.
Lazio, provincia di Viterbo, territorio della Tuscia.
Forma cilindrica a facce piane con scalzo diritto alto 10 cm, il peso varia da 1,8 a 3 kg.
Formaggio legato alla tradizione della pastorizia, che in Tuscia ha riferimenti antichissimi.
Pasta dura
Il latte termizzato o pastorizzato viene portato alla temperatura di 35-38°, inoculato con fermenti lattici e addizionato con caglio in pasta di agnello. La cagliata, presamica, subisce una rottura, in una o due fasi, alle dimensioni di un chicco di mais. Dopo essere stata raccolta, la pasta trova posto nelle fuscelle. Le forme vengono lasciate in stufatura fino al raggiungimento dell'acidità prevista. Salatura in salamoia per 12 ore.
In celle frigorifere per un periodo variabile, da 20 a 75 giorni.
La crosta è morbida o dura, a seconda della stagionatura, liscia e di colore giallo paglierino; la pasta è compatta, morbida, di colore bianco o paglierino chiaro. L'occhiatura è di piccole dimensioni, rada e regolarmente distribuita.
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta dura.
Media, medio elevata, a seconda del tempo di stagionatura.
Può essere consumato in purezza. Impiegato anche per farcire toast, si accosta ad acciughe e prosciutto crudo. Se stagionato è apprezzato con fave fresche e pere.
Tuscia è il nome moderno di Etruria, territorio molto ampio che comprende parte delle regioni Lazio, Umbria e Toscana. Prodotto con latte di vacca e di pecora (può superare il 50%).
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