Sei in > formaggio.it > News > Economy > Parmigiano Reggiano, ritirate 90mila forme per il calo di vendite in Italia

Andranno alla controllata I4S che le rivenderà all’estero o le utilizzerà nel marketing. Azione resa necessaria dal deprezzamento delle quotazioni

La crisi sta condizionando le quotazioni del Parmigiano Reggiano DOP, gioiello del sistema agroalimentare, dal quale dipendono i bilanci di centinaia di imprese. La produzione, infatti, è stabile, compensata dall’export in aumento, ma gli italiani lo comprano sempre meno.
Da inizio 2014, le quotazioni all’origine sono scese di oltre 1 euro al chilogrammo, con conseguenti difficoltà per allevatori e caseifici. Per questo motivo il Consorzio di Tutela farà scattare a giorni il ritiro di 90.000 forme di produzione 2013, cioè il 2,75% della produzione dello scorso anno.

Un’azione a salvaguardia del reddito dei produttori attraverso il ritiro delle forme da parte della controllata I4S, società costituita ad hoc per questo tipo di operazioni, che rivende poi il formaggio all’estero o lo destina a iniziative di marketing. Un procedimento che, se da un lato tenta di assicurare un prezzo adeguato ai caseifici, dall’altro fa segnare ormai da due anni una perdita di bilancio proprio della I4S, che ha chiuso il 2013 “sotto” di 3,7 milioni (nel 2012 è stata di 2,5 milioni di euro).

“Questo primo provvedimento – spiega il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è stato assunto a fronte di una produzione sostanzialmente stabile. Da ottobre 2013 a maggio 2014 si registra, anzi, un calo pari a 3.000 forme. L’export è segnato da un buon trend, +4,8% nel primo trimestre 2014, ma è la situazione congiunturale pesante che interessa le vendite sul mercato interno a richiedere aggiustamenti. Il deprezzamento è conseguenza della condizione generale particolarmente difficile per i consumi alimentari in questi primi mesi del 2014”.

Seguiranno altre azioni. In particolare, verranno rafforzate le inizitaive promozionali per le vendite sul mercato interno sia attraverso la grande distribuzione, sia con le vendite dirette all’interno dei caseifici. Contestualmente saranno aumentati i controlli di mercato per contrastare le contraffazioni, specie nei mercati esteri, con l’obiettivo di raddoppiare i controlli effettuati.
Il nuovo “pacchetto” di azioni consortili è stato approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione.  Sull’insieme degli interventi varati e sulle future strategie si confronteranno anche i consorziati nell’assemblea in programma il prossimo 23 luglio.

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