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La flessione delle quotazioni (-8%) dovrebbe arrestarsi. Il prezzo del latte preoccupa ancora. Ma la produzione resta sullo stesso livello del 2013

Per il Parmigiano Reggiano Dop la flessione delle quotazioni (-8% dall’inizio dell’anno ad oggi) dovrebbe arrestarsi e, a breve, se non interverranno fenomeni speculativi, è prevedibile una ripresa.
Sono queste le valutazioni emerse dal comitato esecutivo del Consorzio del Parmigiano Reggiano a fronte del drastico calo del prezzo del latte a livello mondiale e della tendenza a un ulteriore e pesante ribasso. Se esistono preoccupazioni per questa spinta ribassista che ha determinato anche una flessione evidente delle quotazioni del Parmigiano Reggiano (oltre 50 centesimi da febbraio ad oggi dopo il buon rialzo di fine 2013), una serie di considerazioni specifiche sulle condizioni del settore lasciano intravedere la fine di questo ciclo negativo.
“Dall’inizio dell’anno – sottolinea il presidente dell’Ente di tutela, Giuseppe Alai – la produzione è stabile (-0,03%) e anche nel mese di aprile si è attestata sullo stesso livello del 2013. La tendenza alla riduzione dei quantitativi, peraltro, si è avviata nell’estate 2013 (-0,83% il saldo dell’anno) e si va così gradualmente compensando quella forte crescita avvenuta nel 2011 (+7,1%) e nel 2012 (+2,3%) che, per un formaggio a lunga stagionatura, genera effetti pesanti che si scontano da 12 a 30 mesi dopo il momento della produzione”.

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