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Le piazze del Paese trasformate in vere e proprio stalle da mungere. L’evento della Coldiretti ha coinvolti tutti, dai politici al consumatore

Ha preso il via questa mattina la manifestazione organizzata da Coldiretti a sostegno dei produttori di latte italiani che lamentano di essere sottopagati dall’industria anche per la concorrenza del latte dell’Est Europa, con le principali piazze italiane trasformate in vere e proprie stalle da mungere e ministri e vip dello spettacolo chiamati a fare gli allevatori per un giorno e a cimentarsi nella mungitura delle mucche.

In particolare a Roma nella stalla coperta allestita al Campidoglio è stata scattata una foto ai ministri Poletti, Lorenzin e Galletti intenti nella mungitura (il ministro Martina è a Milano e il ministro Orlando a Palermo) e la foto – ha spiegato Coldiretti all’Ansa – sarà utilizzata come etichetta nella bottiglia di latte che rimarrà come souvenir.

A Milano (in Piazza Affari) ci sono anche i bambini al fianco degli allevatori e anche per loro c’è la possibilità di fare pratica di mungitura. A Torino (Piazza Castello) vengono offerti latte in bottiglia, assaggi di carne della pregiata razza bovina Piemontese e tomini. In Veneto l’appuntamento della Coldiretti è in bacino San Marco a Venezia dove una stalla galleggiante ha attraccato al molo Todaro vicino al Palazzo Ducale. Sulla piattaforma, c’è un recinto con due mucche e un vitellino con accanto un esperto casaro e tutto l’occorrente per fare il formaggio Tosella dal vivo, mentre a Napoli (Piazza Dante) sono distribuiti Mozzarelle e latte ed è stata fatta un dimostrazione di come si producono formaggi e latticini.

L’Ansa rileva che l’obiettivo della Coldiretti in piazza oggi con decine di migliaia di allevatori è stato quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro nelle stalle e gli effetti positivi per l’intera collettività, ma anche i pericoli dell’abbandono di una attività insostituibile per la sicurezza alimentare, ambientale e il prestigio internazionale del Made in Italy e soprattutto per l’economia e l’occupazione, con la scomparsa in Italia di circa 150mila mucche dall’inizio della crisi (2007).

“Le industrie vogliono pagare il latte delle nostre stalle e dei nostri territori come quello che arriva dall’estero, ma questo non è giusto – ha precisato Alessandro Ubiali, presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza – Il nostro prodotto è diverso e anche la nostra struttura produttiva è diversa, inoltre il nostro paese è deficitario di latte e quindi non è vero che produciamo troppo. C’è troppa importazione. Dobbiamo sparigliare le carte. Se l’Industria non ci sente, allora a questo punto apriamo il rapporto con quelle catene della grande distribuzione più vicine al Made in Italy e ai prodotti agroalimentari delle nostre aziende”.

Il prezzo del latte alla stalla in Lombardia, dove si munge il 40% di tutto il latte italiano, è crollato dai 44,5 centesimi dell’anno scorso ai 36 attuali. La conseguenza è che molte stalle hanno chiuso i battenti: fra il 2003 e il 2013 il numero delle stalle lombarde è diminuito di oltre il 30%, passando da 8.761 a 6.042. Intanto il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina assicura il sostegno al settore “continuando un lavoro iniziato con la legge di stabilità 2015, che ha messo a disposizione 108 milioni di euro in tre anni destinati al Fondo Latte di qualità”.

Il ministro ha convocato un tavolo di filiera per l’11 febbraio. Il mondo dell’industria di settore, rappresentato da Assolatte, esprime consapevolezza, attraverso il presidente Giuseppe Ambrosi, “dei grandi problemi che sta vivendo il settore agricolo nazionale”, rilevando anche “di aver sempre sostenuto la filiera del latte italiano nei momenti più difficili”. Sul tavolo dell’11 febbraio l’auspicio di Assolatte è “che in tale occasione si possano porre le basi per soluzioni comuni che consentano di mantenere il nostro sistema produttivo competitivo rispetto al mercato globale”.

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