Sei in > formaggio.it > News > Economy > Embargo Russia, la Ue fa dietro-front: niente ammasso privato dei formaggi

Le domande ricevute dimostrano che l’iniziativa è stata usata in modo sproporzionato dai produttori. Da qui la decisone di annullare tutto

La Commissione europea ha deciso “di porre fine, a partire da ieri, all’ammasso privato per i formaggi”, che aveva introdotto per contrastare i danni subiti dai produttori europei in seguito all’embargo russo.

“Le domande fino ad oggi ricevute – ha scritto ieri l’Esecutivo Ue sulla Gazzetta Ufficiale – mostrano che il regime è utilizzato in modo sproporzionato da produttori di formaggio, in aree che tradizionalmente non esportano quantità significative verso la Russia“.
Insomma, c’è chi fa il furbo…

Prima che la Commissione Ue decidesse ieri la chiusura dell’ammasso privato di formaggi, i produttori italiani avevano presentato a Bruxelles domande di aiuti per l’ammasso privato di 74.254 tonnellate di prodotti. Le altre richieste erano giunte dai produttori irlandesi (4.455 t.), olandesi (3.661 t.) e svedesi (2.324). Complessivamente – secondo quanto appreso dall’Ansa – sono state presentate a Bruxelles domande di aiuto per 84.962 euro, rispetto al tetto di 155mila tonnellate previsto.

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