Sei in > formaggio.it > News > Economy > Qualità e sostenibilità? L’esempio del Caseificio Tomasoni

Produrre formaggi nel XXI secolo è un processo che richiede standard qualitativi estremamente elevati ma che, soprattutto, sempre più significa spingere la propria azienda verso il perseguimento di obiettivi di sostenibilità e di tutela ambientale. Proprio quello che sta facendo in veneto il Caseificio Tomasoni, marchio italiano presente nel mercato dei formaggi freschi da tavola, che si sta muovendo con grande attenzione alla salvaguardia del territorio.

Del resto, in tutti i suoi 60 anni di attività, la tradizione produttiva di questa azienda si è sempre contraddistinta per una “vocazione green” che l’ha vista protagonista nella salvaguardia dell’ambiente e nella promozione del benessere degli allevamenti. Fino ad arrivare ad oggi, nel pieno di una crisi economica globale, che però sta premiano la lungimiranza del caseificio di Breda di Piave (TV). Qui si lavorano quotidianamente oltre 400 quintali di latte di qualità, proveniente da 28 stalle selezionate del trevigiano in un raggio di 30-40 km dalla sede.

Lungimiranza che sta spingendo l’azienda veneta a continuare ad investire, in un percorso verso la sostenibilità tout court, dagli allevamenti alla produzione. Per essere ancora più “green” ed “eco-friendly”, infatti, il Caseificio Tomasoni ottimizza costantemente i processi produttivi e mette in campo azioni di salvaguardia ambientale, riducendo i consumi energetici mediante un impianto d’illuminazione con lampade a led e dotandosi di un complesso sistema di compostaggio che permette di minimizzare la produzione di rifiuti, perché qualità significa soprattutto sostenibilità.

Installando sul tetto dell’intero stabilimento un impianto fotovoltaico di 300 mq realizzato con pannelli di tipo monocristallino e la cui potenza totale è di 70 Kw/h, il Caseificio di Breda di Piave registra un risparmio energetico annuo di 32.135 kg di CO₂ e di 14 tonnellate all’anno di petrolio.

Le acque utilizzate dal caseificio, inoltre, durante i processi produttivi, vengono depurate e risanate per poi essere riutilizzate come acque irrigue per i campi circostanti grazie ad un moderno impianto di depurazione biologica a ciclo discontinuo, che permette inoltre di utilizzare i fanghi (derivati dalle acque di lavaggio della produzione) in agricoltura come concime organico.

Il siero di latte rimasto dopo il ciclo di produzione viene concentrato per quattro volte mediante un processo ad osmosi, polverizzato e destinato alla produzione di ricotta o all’industria alimentare. L’acqua prodotta durante questo processo ad osmosi viene recuperata, rigenerata e riutilizzata per il primo risciacquo degli impianti di lavaggio (Chip), in quanto demineralizzata.

L’attenzione verso la sostenibilità ambientale per il Caseificio Tomasoni passa anche per il benessere degli allevamenti che avviene mediante una selezione dei fornitori del latte ed un costante controllo dello stato di salute e della corretta alimentazione delle mucche, il tutto reso possibile grazie ad una stretta collaborazione con gli allevatori e supportata da scrupolose e quotidiane analisi chimico-microbiologiche della materia prima, il latte.

FONTE: serenacomunicazione.com

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