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Spazio al formaggio simbolo della Dieta Mediterranea. Cultura e turismo si sposano con un prodotto d’eccellenza, facendo promozione dell’Italia

Prenderà il via giovedì 30 ottobre e proseguirà fino a domenica 2 novembre la XVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Nelle aree dove sorgono le imponenti testimonianze archeologiche di Paestum (dal Tempio di Cecere alla Basilica paleocristiana) si alterneranno conferenze, laboratori, incontri e trattative che metteranno in contatto i diversi player del settore per quello che è l’unico salone internazionale di archeologia al mondo. 150 espositori, 20 Paesi presenti, oltre 10mila visitatori previsti, 50 conferenze, 300 relatori, 250 operatori, 100 giornalisti.

Partendo dal fatto che recentemente l’Unesco ha dichiarato la Dieta Mediterranea patrimonio culturale dell’umanità, l’organizzazione ha ritenuto opportuno dare spazio e rilevanza a due prodotti simbolo sia della Dieta Mediterranea che del territorio che ospita la manifestazione: la Mozzarella di Bufala campana Dop e il Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino Dop.
“Che le eccellenze agroalimentari rientrino ormai anche in un discorso culturale è un dato di fatto acquisito – spiega Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala campana Dop – ed è quindi per noi un piacere far parte di un evento di alto profilo come la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Tra le mission del Consorzio c’è anche quella di promuovere il nostro prodotto in tutte le sedi e le situazioni qualitativamente importanti, comprese quelle che escono dai confini dell’enogastronomia”.

La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico promuove siti e destinazioni di richiamo, ne favorisce la commercializzazione, contribuisce alla destagionalizzazione del turismo, incrementa opportunità ed effetti occupazionali.
“Quello del turismo in generale e archeologico in particolare – commenta Antonio Lucisano, direttore del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop – è un asset fondamentale nell’economia nazionale. E non è certo blasfemo sottolineare che da tempo anche i grandi tesori del paniere agroalimentare italiano rappresentano un valore aggiunto che tocca anche risvolti culturali e che costituiscono un quid plus fondamentale per il turismo. Per questo il Consorzio sempre più spesso si inserisce in contesti dove ai consumatori di tutto il mondo viene proposto un “pacchetto territoriale” completo di tutto, con storia, gusto, paesaggio e tradizione a fondersi in un unicum dotato di un appeal che pochi possono vantare”.

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