L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta filata.
È definito “formaggio della Basilicata”. Prodotto con latte di vacca crudo o pastorizzato, va consumato fresco. Forma a treccia, pasta semidura, fibrosa, di colore bianco o avorio.
Tutta la regione Basilicata.
La forma è a treccia, con diametro di 6-7 cm e lunga fino a un metro. Il peso varia in funzione della dimensione.
È un prodotto della tradizione popolare.
Pasta filata
Il latte, crudo o pastorizzato, viene addizionato con fermenti lattici. Aggiunto caglio di vitello e ottenuta la cagliata, presamica, la pasta viene tagliata alle dimensioni di una nocciola e lasciata maturare sotto siero fino al raggiungimento del punto di filatura. Si passa poi all’operazione di filatura, che si effettua in una bacinella, movimentando la pasta con un bastone. La formatura avviene intrecciando la pasta, per ottenere la forma convenzionale.
Non prevista o molto rapida, alcuni giorni.
Non ha crosta, ma una pelle liscia, di colore bianco o avorio. La pasta è dura e fibrosa, di colore bianco o avorio, senza occhiature.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta filata.
Bassa.
Può essere gustata da sola o per arricchire antipasti e insalate. Si accosta a prosciutto crudo e verdure di stagione, nonché a vini della zona, rossi poco strutturati o bianchi beverini, leggeri.
Può essere il risultato della lavorazione della Mozzarella della Basilicata, la cui pasta viene lavorata e intrecciata.