L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a pasta semidura filata.
È il formaggio tradizionale delle feste della Madonna dell'Incoronata e del patrono San Giacomo. La sua forma a treccia ne fa un decoro artistico. Tanto che si mette a tracolla durante i riti religiosi. Ma si mangia pure. Ed è buonissimo.
Molise, nel territorio di Magliano, in provincia di Campobasso.
Ha la forma di una treccia lunga circa 1 metro e larga 20 cm, il peso è di 1-1,5 kg.
A Santa Croce di Magliano l’ultimo sabato del mese di aprile ricorre la festa della Madonna dell'Incoronata. Qui la treccia è il simbolo delle produzioni agricole. In occasione della festa del patrono, la Treccia di Santa Croce viene indossata a tracolla dai pastori e dagli animali per ricevere la benedizione di San Giacomo, che propizierà un buon raccolto.
Pasta filata, Pasta semidura
Il latte crudo viene inoculato con la “zizza”, sieroinnesto ricavato dalla lavorazione precedente, e, alla temperatura di 35-40°, addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, viene rotta a piccole dimensioni e lasciata in sosta sotto siero per alcuni minuti. Dopo l’estrazione, la pasta trova posto in bacinelle, dove viene ricoperta lentamente dal siero che precedentemente è stato portato a ebollizione. Dopo alcune ore, la pasta è pronta per la filatura e la formatura, a fili dello spessore di 1 cm. Il formaggio viene quindi salato a secco e, in seguito, asagiato su un tavolo dov’è stato steso un telo. Lì viene intessuto a forma di treccia.
Si consuma dopo una settimana.
Formaggio senza crosta, elastico, di colore bianco se fresco, paglierino se brevemente stagionato.
Formaggio grasso, fresco, a pasta semidura filata.
Bassa.
Formaggio da tavola.
E’ uno dei pochi formaggi italiani che hanno un valore religioso e propiziatorio. La sua formatura artistica richiede abilità ed esperienza.
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