L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
La maggioranza dei formaggi piemontesi sono a pasta cruda. Questa è una delle Tome a pasta cotta che si differenziano. La sua qualità parte dal latte appena munto, intero, a coagulazione presamica, ma con bassa concentrazione batterica.
Piemonte: provincia di Vercelli, nei territori dei comuni della Valsesia, Alagna, Campertogno, Piode, Rimella, Riva Valdobbia.
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 17-22 cm, con scalzo diritto o leggermente convesso, alto 6-10 cm. Il peso è di 1-3 kg.
La Valsesia è un territorio di formaggi tipici. Le tradizioni secolari hanno lasciato traccia della tecnica casearia di questo formaggio, che si tramanda di padre in figlio.
Pasta semidura
Il latte di una sola munta, appena munto, viene addizionato con caglio di vitello liquido. Dopo circa un'ora, la cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di un chicco di riso. Quindi la pasta viene cotta alla temperatura di 45-47° e poi lasciata depositare sul fondo della caldaia per una sosta di 5 minuti. Dopo l’estrazione, trova posto in fascere, dove viene pressata a mano. Rivoltata frequentemente, vi rimane per 24 ore. La salatura è a secco o in salamoia.
Per un periodo che va da 15 giorni a 2 mesi.
La crosta è abbastanza morbida, elastica, liscia, di colore paglierino, con presenza di muffe nel formaggio di breve stagionatura, mentre nel formaggio più stagionato è dura, rugosa, con colore più marcato. La pasta è semidura, compatta, di colore paglierino. L'occhiatura è di dimensione fine, sparisce con la stagionatura.
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
Media, medio elevata. Può diventare piccante.
Si consuma in purezza, oppure con polenta o con gnocchi. Si abbina a vini rossi giovani, invecchiati se è stagionato.