L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta molle.
Questo “strachin quàder” ha tradizioni antichissime. È uno dei pochi formaggi a pasta molle che può essere fatto in alpeggio. Si consuma fresco, ma anche dopo breve stagionatura, quando assume aromi decisamente interessanti.
Lombardia, Val Sassina, in provincia di Lecco.
Forma parallelepipeda a base quadrata, con lato di 20 cm, lo scalzo è diritto, irregolare, alto 4 cm, il peso è di 1,3-1,5 kg.
La produzione di questo formaggio risale al X–XI secolo, quando era conosciuto come Stracchino quadro di Milano, “strachin quàder”.
Pasta molle
Il latte appena munto viene riscaldato alla temperatura di circa 35° e addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, viene rotta con la spannarola alle dimensioni di una nocciola. La pasta viene estratta con un telo di lino e inserita nelle fascere. Quindi stufatura e salatura, a secco.
Da 10 a 60 giorni.
La crosta è sottile, umida, rigata e rugosa, di colore paglierino tendente al rossiccio con la stagionatura, con presenza di muffe di colore grigio. La pasta è morbida o cremosa nel sottocrosta, di colore avorio o paglierino chiaro, mentre al centro è morbida o gessata, di colore avorio o bianco.
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta molle.
Media.
Formaggio da tavola.
Può essere prodotto in alpeggio e stagionato anche in grotta.