L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
Se uno sente “sola”, pensa subito alla suola delle scarpe. E proprio a lei pensava chi ha dato il nome a questo formaggio quando si è manifestato con una forma irregolare e un colore particolare che l’associavano a una suola. Ma dentro alla crosta grigia c’è un formaggio dagli aromi decisi e invitanti.
Piemonte: provincia di Cuneo, territorio meridionale, territorio delle valli Monregalesi.
Forma a parallelepipedo arrotondato irregolare, alto 3-5 cm. Il peso è variabile, da 1 a 3 kg.
Il nome ricorda la forma, a suola (“sola” in piemontese) di scarpa, ma anche il colore e la consistenza. Era tipico degli alpeggi dove, con poche attrezzature, veniva formato manualmente.
Pasta semidura
Il latte crudo viene riscaldato alla temperatura di 34-36° e addizionato con caglio di capretto. La cagliata, presamica, viene rotta in due fasi alle dimensioni di una nocciola. L'estrazione avviene con un telo che racchiude la pasta e le permette poi di essere pressata. La salatura avviene a secco.
Almeno 15 giorni, fino a 6 mesi.
La crosta è assente nel formaggio di breve stagionatura o abbastanza dura, di colore grigio scuro, con presenza di muffe. La pasta è morbida, untuosa, di colore bianco con occhiatura di dimensione fine, regolarmente distribuita.
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
Media, medio elevata.
Si serve come antipasto. Va bene anche come formaggio fuso. Si abbina a vini rossi di media gradazione alcolica.
Il latte di diversa origine e le disparate quantità impiegate durante la trasformazione, ne fanno un formaggio molto variabile nelle sensazioni aromatiche.