L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta filata.
Tipico formaggio delle montagne e colline lucane, dove le vacche vengono allevate anche allo stato brado. È un formaggio fresco o a breve stagionatura, caratterizzato da una bassa intensità aromatica. Caratteristico quello farcito con salsiccia.
Basilicata, tutta la regione, in particolare montagna e collina lucana.
Sferoidale con testina, delle dimensioni di 8-10 cm di diametro e 14-16 cm di altezza, per un peso massimo di 0,5 kg.
Una volta la pasta filata serviva per produrre Provole e Scamorze di piccole dimensioni. Così si consumavano in tempi brevi. Venivano utilizzate anche come merce di scambio.
Pasta filata
Il latte crudo viene filtrato e riscaldato alla temperatura di 35-38°, inoculato con sieroinnesto e addizionato con caglio di vitello. Dopo circa mezzora, si procede con la rottura della cagliata, presamica, alle dimensioni di una nocciola. La maturazione per la filatura si completa in 4-5 ore. Si lavora poi la pasta fino a ottenere una striscia lunga, dalla quale si staccano le porzioni, di dimensioni tali da essere lavorate a mano per la formatura tipica. Appena prodotta, la Scamorza viene immersa nell'acqua fredda e poi salata in salamoia. L'asciugatura dura qualche giorno.
Dopo 15 giorni è pronta al consumo.
La pelle è di colore bianco, o avorio tendente al paglierino se stagionata. La pasta è compatta, di colore bianco o giallo paglierino chiaro, senza occhiature.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta filata.
Bassa, medio-bassa.
Utilizzata in piatti tipici lucani, può essere accompagnata con focaccia cotta al forno e con salumi. Si può affettare e cuocere sulla piastra, oppure usare per farcire piatti. Si accosta a un vino rosso poco strutturato.
La Scamorza può essere farcita con la salsiccia. Le forme dopo l'asciugatura vengono legate a coppie con fibre vegetali e poste a stagionare a cavallo di una pertica orizzontale.