L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio semigrasso di breve stagionatura a pasta semidura.
Prodotto in provincia di Piacenza con latte di vacca. Formaggio semigrasso piuttosto unico tra i prodotti appenninici.
Emilia Romagna: provincia di Piacenza, Val Trebbia, Val Nure.
Cilindrica, con facce piane e scalzo convesso, di forme e pesi variabili.
Viene definito in dialetto “ribiol”, Robiola, e veniva già menzionato dal Cardinale Alberoni, ministro del re di Spagna, nelle sue lettere di richiesta di prodotti tipici piacentini e parmensi: “Non mancate di inviare alcune Robiole chiamate da sua Maestà "della Bettola".
Pasta semidura
Il latte crudo, parzialmente scremato per affioramento, viene scaldato a 35° C e addizionato con caglio in pasta. La cagliata, presamica, viene rotta a mano alle dimensioni di un chicco di riso. La massa viene estratta e posta in teli di lino per lo spurgo. La pasta passa poi negli stampi per la formatura e per la salatura a mano, che dura 2-3 giorni. Infine, si estraggono le forme dalle fascere e si asciugano in ambiente asciutto.
Può essere consumato dopo due o tre mesi di stagionatura.
La crosta è fine, ruvida, di colore paglierino; la pasta è semidura, di colore bianco o paglierino chiaro. L'occhiatura è fine-media.
Formaggio semigrasso di breve stagionatura a pasta semidura.
Media.
Tradizionalmente si degusta a fine pasto, con vino rosso, tipo Gutturnio dei Colli Piacentini Doc.