L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a breve stagionatura, a pasta filata.
Tipico formaggio della provincia di Napoli per il quale si utilizza latte di vacca. Il nome dialettale esemplifica sia la forma, sia le sensazioni di piccantezza che l’accompagnano, nonostante la sua freschezza.
Campania: provincia di Napoli, comuni di Vico Equense e Arola.
Piccole pezzature, la forma è quella del Caciocavallo, con testina legata da fili di raffia. Peso che varia da 50 a 100 gr.
Il nome “riavulillo” in dialetto campano significa “diavoletto”. Riassume la piccola dimensione del formaggio e la piccantezza della sua pasta.
Pasta filata
Si impiega la stessa lavorazione del Caciocavallo. Il latte viene addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, viene rotta con lo spino e, una volta depositata sul fondo della caldaia, la si lascia acidificare, previo svuotamento parziale dal siero. Terminata l'acidificazione, la pasta subisce un nuovo taglio. La filatura e la formatura avvengono manualmente, con il siero bollente. Prima della formatura, la pasta viene miscelata assieme a olive nere e peperoncino. Si conclude con la salatura e l’affumicatura.
Si consuma fresco o a breve stagionatura.
La superficie esterna è composta da una pelle sottile, morbida ed elastica, di colore giallo ocra. La pasta è di colore bianco o tendente al paglierino, con ben visibili le olive e il peperoncino spezzato.
Formaggio grasso, fresco, a breve stagionatura, a pasta filata.
Media, medio elevata, piccante.
Ottimo come antipasto o come secondo piatto, anche servito caldo e filante, magari scottato alla brace o al cartoccio.
A Vico Equense viene prodotto con diverse varianti, magari meno piccanti, o impiegando, come ingredienti della farcitura, prosciutto, pomodoro fresco e basilico. Ad Arola esiste un'associazione che tutela questo formaggio. Prende il nome di Amici del Riavulillo. Sempre ad Arola dal 1990 si festeggia ogni anno il Riavulillo con una sagra.