L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta semidura, filata.
Dai territori meridionali del Lazio, dove sono intensi gli allevamenti delle bufale, arriva questo formaggio intrigante. Si consuma fresco, alternativamente alla Mozzarella, della quale conserva la tradizionale pasta filata. Può presentarsi affumicato.
Lazio, province di Roma e Frosinone.
Forma ovoidale di varie dimensioni, peso di 1-4 kg.
Citato in testi storici, viene prodotto principalmente nel sud del Lazio, dov’è intenso l'allevamento della bufala.
Pasta filata, Pasta semidura
Il latte crudo viene inoculato con sieroinnesto e, alla temperatura di 36-37°, addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di una nocciola e lasciata in sosta sotto siero per alcuni minuti. Dopo l’estrazione, la pasta trova posto su un tavolo spersore, dove rimane ad acidificare fino al punto di filatura. Quindi viene filata, con acqua a 93-95°, e formata a mano. La salatura è in salamoia. Può essere affumicata con fumo di paglia.
Si consuma dopo 7 giorni.
La superficie esterna è composta da una pelle bianca, liscia, abbastanza secca nel formaggio semplice; da una pelle di colore paglierino anche carico se affumicato. La pasta varia dal bianco al paglierino chiaro. L'occhiatura è assente.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta semidura, filata.
Medio bassa, media.
Si consuma in purezza o come antipasto. In cucina si usa anche fuso o accompagnato da verdure fresche.
Commercializzato esclusivamente nel mercato locale.