L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
È un antico formaggio, realizzato con latte di pecora. Columella lo descrisse nei suoi testi e oggi viene riproposto da alcuni caseifici della provincia di Roma. Si può consumare fresco, oppure dopo una maturazione di 80 giorni.
Lazio, provincia di Roma.
Forma di zuccotto di diverse dimensioni, il peso varia da 0,5 a 1 kg.
Già citato nei testi del Columella (50 d.C.). La sua produzione è stata ripresa da alcuni caseifici della provincia romana.
Pasta molle
Il latte crudo, alla temperatura di 38°, viene addizionato con caglio in pasta. La cagliata, presamica, subisce una rottura in due tempi: il primo a quadretti, il secondo alle dimensioni di un chicco di riso. Dopo una sosta sotto siero di alcuni minuti, si estrae la pasta, che trova posto nelle fuscelle. Le forme vengono sottoposte a scottatura in acqua bollente, poi pressate a mano. La salatura è in salamoia. L'affumicatura avviene con fumo da legno di melo.
Formaggio da consumare fresco, oppure con maturazione fino a 80 giorni.
La crosta è morbida, ruvida, di colore paglierino; la pasta è morbida, untuosa, umida, di colore bianco o avorio.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
Bassa, medio bassa.
Predilige vini bianchi secchi.
Si dice che la tecnica casearia di questo formaggio sia utilizzata anche in Polonia, sui monti Tatra, confine naturale dell'allora Impero Romano.