L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
Un vecchio casaro scoprì che il formaggio da latte di capra del Grossetano, una volta ricoperto di muffe bianche edibili, poteva essere apprezzato e quindi commercializzato. Resta un formaggio di nicchia.
Toscana, provincia di Grosseto.
Forma cilindrica del peso di circa 300 gr.
La capra era il sostentamento delle famiglie contadine, che utilizzavano il latte per uso alimentare e per fare qualche formaggio. La tecnica casearia della Pratolina, scoperta da un vecchio casaro, si tramanda ormai di generazione in generazione.
Pasta molle
Il latte di due munte pastorizzato viene inoculato con fermenti lattici e penicillium candidum e addizionato con caglio di agnello. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di un chicco di grano. Quindi la pasta viene brevemente agitata e lasciata depositare sul fondo della caldaia. Dopo l’estrazione, trova posto negli appositi stampi.
Si consuma fresco.
La crosta è assente o molto sottile e morbida. Si presenta con colore bianco determinato dalle muffe inoculate. La pasta è morbida, cremosa, di colore bianco.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
Media.
Si consuma in purezza o con confetture. Predilige vini bianchi.
La produzione della Pratolina è limitatissima. Una sola azienda a Orbetello lavora il latte delle capre. La sua distribuzione è pressoché limitata al territorio grossetano.