L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
In un territorio dove da sempre la pastorizia è fulcro economico e umano, nascono formaggi come questo, che, seguendo la tecnica produttiva di antica tradizione, viene caseificio a latte crudo di pecora.
Sardegna, provincia di Sassari, comune di Nule.
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 18-22 cm, con scalzo diritto o leggermente convesso, alto 9-15 cm. Il peso è di 2,5-3,5 kg.
Nel 1833 sul Dizionario geografico storico commerciale degli Stati di Sua Maestà il Re di Spagna, Nule veniva citata come centro d’interesse per i prodotti agro pastorali. In particolare, si documentavano i formaggi.
Pasta semidura
Il latte crudo viene riscaldato alla temperatura di 35-39° e addizionato con caglio di vitello liquido. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di un chicco di riso o di miglio. Quindi, la pasta viene portata a 40-42°, depositata sul fondo della caldaia e pressata a mano per ottenere un unico blocco. Dopodiché viene tagliata in porzioni che, estratte, vengono poste negli stampi. Le forme vengono pressate con pesi e, in seguito, salate in salamoia o a secco.
Almeno 60 giorni.
La crosta è sottile, abbastanza dura, di colore paglierino. La pasta è semidura, di colore bianco o paglierino chiaro.
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
Media, medio elevata.
Formaggio da tavola.
La maggior parte della popolazione del territorio interessato è attiva nel settore agro-pastorale.