L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio semigrasso, di lunga stagionatura, a pasta dura.
Gli alpeggi immensi, dove d’estate pascolano liberamente le vacche, sono il presupposto di questo formaggio di lunga stagionatura che ha un solo difetto: viene prodotto in quantità limitata.
Provincia di Vicenza, comuni dell'altopiano di Asiago.
Forma cilindrica a facce piane leggermente convesse del diametro di 30-36 cm e scalzo diritto, alto 9-12 cm.
È la storia degli alpeggi, quando il “paguri” era il formaggio tipico dell'altopiano, ovvero un formaggio fatto con latte ovino. Poi le pecore scomparvero, vuoi per questioni economiche, vuoi perché danneggiavano i pascoli. Allora gli allevatori iniziarono a monticare le vacche, che tuttora sono importanti per il mercato locale.
Pasta dura
Il latte crudo di due munte, delle quali quella serale scremata per affioramento, viene inoculato con lattoinnesto e, alla temperatura di 33-37°, addizionato con caglio di vitello liquido o in polvere. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di un chicco di mais o di grano. Quindi viene cotta in due fasi: la prima a 40°, la seconda, dopo una breve sosta, a 45-49°. Segue l'estrazione con teli e la pasta trova posto nelle fascere. Dopo diversi rivoltamenti e asciugature delle forme, si conclude con la salatura, in salamoia o a secco.
Almeno 19 mesi.
La crosta è dura, untuosa, di colore marrone, la pasta è dura, spesso friabile, con occhiatura di dimensione fine-media, irregolarmente distribuita.
Formaggio semigrasso, di lunga stagionatura, a pasta dura.
Media, medio elevata.
Formaggio da tavola e da degustazione. Si abbina a vini rossi di corpo.
Si può anche definire Stravecchio di malga. E’ conosciuto e apprezzato da tempo immemorabile da grandi personaggio di tutto il mondo.