L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta molle o semidura.
Riciclare resti di formaggi, a coagulazione lattica o presamica, e ricotta era, per le famiglie contadine, una saggezza economica dettata dal fatto che nulla andava sprecato. Con quei resti veniva preparato un composto interessante al quale erbe e spezie concedevano aromi molto particolari. Tutto questo oggi è il Frachet.
Vercelli, territorio della Valsesia.
Forma di motta, sfera, con diametro di 9-11 cm, peso di 100-300 gr.
Un tempo veniva fatto per recuperare i formaggi invenduti o difettati, così come le ricotte o i pezzetti di cagliata rimasta. Insomma, si praticava la politica del non spreco.
Pasta molle, Pasta semidura
ate.I formaggi o i loro resti, a coagulazione lattica o presamica, oppure anche la ricotta vengono sminuzzati e impastati con sale ed erbe aromatiche come comino selvatico, pepe, rosmarino. Il composto viene lavorato a mano e formato a sfera, per essere poi avvolto in teli, stagionato ed eventualmente affumicato. Un'altra tecnica praticata è quella di produrre la Mascherpa, una ricotta, farla asciugare bene e formarla a sfere insieme a pepe, sale, erba cipollina e prezzemolo. Le sfere vengono poi avvolte in teli e pressate.
Pronto al consumo dopo 15-30 giorni. Il Frachet a base di Mascherpa si mangia dopo 60 giorni.
Non ha crosta e si presenta con la superficie esterna maculata dalle erbe, la pasta è morbida, ma può essere più consistente in base alle tipologie di formaggi utilizzati e alla stagionatura.
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta molle o semidura.
Media, medio elevata.
In cucina viene impiegato per insaporire piatti della tradizione piemontese. Si consuma con la polenta. Si abbina a vini rossi di corpo.
Al latte che si utilizza per fare il Frachet con la Mascherpa può essere aggiunto latte di capra.