L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, a breve, media stagionatura, a pasta molle o semidura.
Tipico del territorio montano abruzzese. Fatto con latte di pecora e capra, oppure latte di vacca. Storicamente veniva utilizzato coagulante estratto dal fico, ora si adopera caglio di vitello. Prodotto nei mesi in cui le lattifere al pascolo assumono un’alimentazione verde.
Il territorio montano abruzzese.
Di forma generalmente cilindrica, con dimensioni e peso ampiamente variabili.
L'origine e la storia di questi prodotti sono legati alla transumanza. Con le stesse metodologie di un tempo, oggi sono prodotti direttamente negli stazzi, caratteristici insediamenti rurali, in alta quota. Un tempo venivano impiegati coagulanti vegetali reperiti durante la transumanza, come il lattice di fico e il cardo selvatico. Adesso si usa caglio in liquido di vitello o in pasta di agnello-capretto, prodotto dall'allevatore. Questa tecnica è tra le più antiche e tradizionali praticate in Italia.
Pasta molle, Pasta semidura
Il latte appena munto viene filtrato con setacci o teli e riscaldato, se ritenuto necessario. Il sistema di riscaldamento è quasi sempre a fuoco diretto sotto la caldaia. La coagulazione, presamica, avviene aggiungendo caglio liquido o in pasta. Una volta ottenuta la cagliata, si rompe con uno spino di legno e si raccoglie manualmente dopo una sosta sotto siero. Quindi si pone la pasta raccolta nelle fuscelle di giunco. La salatura è a secco.
Non essendoci una regola prestabilita, ogni casaro che gestisce lo stazzo stagiona il formaggio in funzione dello spazio e delle sue possibilità. La prima fase di stagionatura avviene negli stessi locali di trasformazione, se il formaggio resta invenduto. Può essere conservato anche in locali annessi, nella stalla o nell'abitazione dell'allevatore. Generalmente sono 30 i giorni minimi di stagionatura.
La crosta è marchiata dall'impronta delle fuscelle, di colore paglierino, ambra carico o nero, se affumicato naturalmente. La pasta è di colore bianco o paglierino, di consistenza variabile, compatta, morbida, gessata. L'occhiatura è anch'essa variabile per dimensione e distribuzione.
Formaggio grasso, a breve, media stagionatura, a pasta molle o semidura.
Medio bassa, media, medio-alta.
Si consuma da solo o assieme a piatti locali.
La storia e la cultura abruzzese sono legate alle tradizioni della transumanza, che rappresenta il più antico e importante modello di gestione del territorio e delle sue risorse. I metodi di lavorazione del latte sono simili a quelli utilizzati in passato.