L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di media stagionatura, a pasta semidura.
Nasce nella provincia di Reggio Emilia, prodotto in famiglia o nei piccoli caseifici e poi dato in dotazione al lavoratore agricolo che lo consumava in campagna. Ora viene fatto anche dai caseifici che producono Parmigiano Reggiano
Emilia Romagna, l'intero territorio della provincia di Reggio Emilia.
Formaggio a forma cilindrica con facce piane e scalzo convesso.
Formaggetta, o Furmaìn, indicano un formaggio piccolo, in passato prodotto per uso familiare, in particolare rappresentava il pranzo dei contadini nei campi. Più recentemente veniva prodotto dalle latterie del Parmigiano Reggiano per i soli soci.
Pasta semidura
Il latte, pastorizzato per la Formaggetta fresca, crudo per quella stagionata, viene inoculato con fermenti lattici e poi coagulato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, viene rotta e la massa riscaldata a 42° per il formaggio fresco, a 46° per quello stagionato. Terminata la semicottura o la cottura, si lascia depositare la pasta sul fondo della caldaia, dopo di che la si raccoglie, ponendola in fuscelle. Le forme possono subire stufatura che durano da 1 a 3 ore. La salatura può essere effettuata sia a secco, sia in salamoia.
Si consuma già dopo pochi giorni.
Il formaggio fresco si presenta senza crosta con superficie esterna morbida, bianca, mentre quello stagionato ha crosta sottile, di colore paglierino. La pasta è morbida nel fresco e semidura nello stagionato. Il colore varia dal bianco al paglierino chiaro. L'occhiatura è fine e rada nel fresco, medio-fine irregolarmente distribuita nello stagionato.
Formaggio grasso, fresco o di media stagionatura, a pasta semidura.
Bassa, medio bassa.
La versione fresca predilige vini bianchi a bassa gradazione alcolica, lo stagionato vini rossi frizzanti come il Lambrusco.
CON.V.A. è il Consorzio per la Valorizzazione dei prodotti dell'Appennino che tutela anche questo formaggio con il marchio Furmaìn.