L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle.
In Sardegna un formaggio più fresco di questo non esiste. La cagliata, da latte di capra o misto pecora, appena rassodata viene posta dentro contenitori in perastro contenenti foglie di felce. Una volta che il formaggio ha spurgato su un telo appeso, lo si può mangiare.
Sardegna, territorio di Seulo, Olzai, Esterzili e Villagrande.
Forma cilindrica irregolare, le cui dimensioni e peso sono molto variabili.
I pastori facevano sempre formaggi per il loro uso e consumo. Questo Casu potevano mangiarlo subito, appena terminato lo spurgo. Non a caso l'uso delle felci, filixu: aiutano la pasta appena raccolta dalla caldaia a spurgare bene e le fanno assumere aromi particolari
Pasta molle
Il latte crudo appena munto, alla temperatura di circa 35°, viene addizionato con caglio di agnello o di capretto. La cagliata, presamica, viene prelevata con un mestolo forato, “trudda pertunta”, e posta all'interno di un contenitore, di perastro selvatico, dove precedentemente sono stati posizionati un telo e foglie di felce. Queste ultime vengono stratificate con la pasta. Si creano 4 o 5 strati. Infine, il telo che avvolgeva il formaggio si appende per lo spurgo.
Si consuma subito, fresco.
Formaggio senza crosta, con superficie esterna marcata dalle foglie di felce. La pasta è morbida, umida, di colore bianco. L'occhiatura è assente.
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle.
Medio bassa.
Formaggio da tavola che si abbina a vini bianchi. Usato anche come antipasto e come ingrediente per dessert.
Non è salato.
Ottimo, unico nel suo genere. Nel paese di Seulo, nel mese di Luglio, viene organizzato ogni anno un evento dedicato a questo formaggio. Viene comunque prodotto anche a Seui, paese limitrofo, nonostante si legga un po’ ovunque che sia rimasto solamente nella tradizione orale (la produzione è a livello familiare per l’autoconsumo, ma viene servito anche presso i locali o negli agriturismi).