L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio semigrasso o grasso, di breve, media o lunga stagionatura, a pasta dura, a volte erborinata.
Formaggio prodotto in modo molto particolare. Si utilizza il latte che rimane dall'allattamento dei vitelli e la lavorazione viene ripetuta minimo cinque volte. Il risultato? Aromi unici, con una pasta friabile utilizzata in cucina per Ravioles e gnocchi.
Piemonte: provincia di Cuneo, a Elva, in Val Maria, e territori vicini.
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 20-25 cm, con scalzo diritto o leggermente convesso, alto 5-6 cm. Il peso è di 2-3 kg.
In passato era il formaggio del sostentamento famigliare. Difatti, il suo nome deriva da “formaggio di casa”.
Pasta dura
Il latte munto dalle vacche che allattano i vitelli, ovvero quello che rimane dall'allattamento, viene posto in prematurazione per alcuni giorni in ambienti naturali. Successivamente, viene scaldato alla temperatura di 35° e addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, viene rotta in due fasi e, dopo un eventuale nuovo, lieve riscaldamento, estratta e posta in teli. La lavorazione descritta si ripete 5 volte o più. La pasta delle varie lavorazioni viene poi unita, frantumata e salata. Infine, posta in fascere e pressata.
Almeno un mese.
La crosta è abbastanza morbida, elastica e sottile, di colore paglierino rossiccio, con muffette grigio chiaro nel formaggio di breve stagionatura. È dura, rugosa nel formaggio stagionato. La pasta è compatta, friabile, di colore paglierino. L'occhiatura è rada, di dimensione fine, regolarmente distribuita.
Formaggio semigrasso o grasso, di breve, media o lunga stagionatura, a pasta dura, a volte erborinata.
Media, medio elevata.
In Piemonte si usa per fare gli gnocchi, che diventano “di patate e formaggio”. Si “sposa” con un vino rosso di corpo.
Il latte utilizzato può anche essere scremato per centrifuga e miscelato a latte intero, in percentuale del 40%. Altresì, il latte può essere pastorizzato e inoculato di fermenti lattici. La salatura in questi casi avviene in salamoia. Durante la stagionatura, la crosta del formaggio può spaccarsi, permettendo l'erborinatura della pasta.