L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle.
Formaggio considerato ipocalorico perché caratterizzato da una leggera salatura. Nasce da una lunga tradizione casearia, quando, nel 1940, a Supino si iniziò a produrre formaggio.
Lazio, provincia di Frosinone, comune di Supino.
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 8-12 cm, lo scalzo è diritto e il peso di 250 gr.
Il nome deriva dalla lavorazione antica, quando si utilizzava il latte di capra o il latte misto di capra e vacca. In seguito all'abbandono dell'allevamento caprino, questo formaggio si è continuato a farlo con solo latte di vacca. Il primo censimento della produzione artigiana casearia è del 1940, epoca in cui Eugenio Marchioni iniziò a produrlo a Supino.
Pasta molle
Il latte pastorizzato viene portato alla temperatura di coagulazione, che varia da 32° a 37°, e addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, viene rotta alle dimensioni di una nocciola o di una noce, quindi estratta e posta in fuscelle. La salatura è in salamoia.
Si consuma fresco.
Formaggio senza crosta, la pasta è compatta, morbida, di colore bianco.
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle.
Bassa, medio bassa, media.
Si abbina a vini bianchi secchi di annata.
E’ un formaggio a rischio di estinzione. La produzione è stata recuperata solo recentemente. Viene considerato ipocalorico per la scarsa presenza di sale. Può essere aromatizzato con basilico, origano, timo, rucola, pepe e peperoncino.