L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle lattica.
Il latte di capra consente questo formaggio caratterizzato dall’aggiunta, in superfice, di spezie o erbe aromatiche, ma anche di cenere. Oppure si lascia che il tempo faccia fiorire muffe autoctone.
Provincia di Vercelli, Valsesia.
Forma e dimensioni sono variabili, può essere cilindrica o a tronco di cono. Il peso è di 50-200 gr.
Ha una lunga tradizione storica tramandata di generazione in generazione. Non viene citato nei testi antichi, ma appartiene a quella tipologia di formaggi, simili per tecnologia, che in passato portavano nomi legati ai vari territori di produzione.
Pasta molle
Il latte crudo o pastorizzato viene inoculato con fermenti lattici, o lattoinnesto, oppure sieroinnesto. Viene poi addizionato con una piccolissima dose di caglio di vitello liquido. La coagulazione, lattica, avviene durante molte ore, anche 24, dopo di che la pasta viene estratta dalla caldaia e posta a sgrondare negli stampi, ma anche in teli. Una volta spurgata nel modo corretto, la pasta viene formata in stampi. La salatura è a secco, con sale fine.
Si consuma anche dopo una settimana, oppure, in funzione della pezzatura, può stagionare fino a 60 giorni.
La crosta è assente nel formaggio fresco, può presentare muffe o essere ricoperto di cenere, spezie o erbe. Il colore è bianco, oppure quello determinato dalle muffe e dalle erbe presenti sulla superficie esterna. La pasta è friabile, umida, di colore bianco.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle lattica.
Media, medio elevata.
Formaggio da tavola. Si abbina a vini bianchi aromatici.
Spesso viene lasciato maturare a lungo affinché assuma delle caratteristiche organolettiche sempre più importanti. A volte si utilizzano foglie di castagno per un affinamento del tutto speciale.