L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
Formaggio prodotto quando le capre pascolano, libere di alimentarsi con le erbe spontanee, ma anche durante tutto il periodo di lattazione. Così il tomino di capra viene consumato sul posto, perché la sua produzione non permette una vera e propria commercializzazione.
Provincia di Verbano-Cusio-Ossola, territori di Craveggia, Druogno, Malesco, Re, Santa Maria Maggiore, Toceno, Villette.
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 5-8 cm, con scalzo convesso, alto 4-7 cm, peso di 70-120 gr.
Formaggio di lunga tradizione la cui tecnologia è stata tramandata solo verbalmente.
Pasta molle
Il latte pastorizzato viene portato alla temperatura di 35°, inoculato con fermenti lattici e addizionato con caglio. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di una noce. La pasta viene estratta e posta in stampi forati per favorire la fuoriuscita del siero. Infine, le forme vengono rivoltate alcune volte e poi salate a secco.
Dopo la salatura è pronto al consumo.
La crosta è assente o molto sottile, di colore bianco o paglierino chiaro. La pasta è morbida, umida, di colore bianco, senza occhiatura.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
Bassa, medio bassa.
Formaggio da tavola.
Viene chiamato anche “tomino di capra” o “formaggino”, per le sue piccole dimensioni.