L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
I monti Lattari sono da sempre caratterizzati dalla grande produzione di latte. Anche le capre, oltre alle vacche, hanno fatto la storia con formaggi come questo, da consumare fresco o a breve stagionatura.
Campania: province di Napoli e Salerno, monti Lattari, in particolare nel comune di Pimonte.
Forma tronco-conica o a doppio tronco di cono, a facce piane e scalzo obliquo o concavo. Dimensioni variabili. Peso di 0,4 kg.
E' un formaggio antico che racchiude i secoli di storia della pastorizia nei Monti Lattari, così definiti dai Romani per la grande quantità di latte prodotta nel territorio.
Pasta molle
Il latte viene riscaldato alla temperatura di coagulazione, che avviene con caglio di capretto. La cagliata, presamica, viene rotta alle dimensioni di un chicco di mais. La pasta viene raccolta a mano e posta dentro fuscelle e lasciata spurgare dal siero. La salatura avviene il giorno dopo, prima di porre le forme su gratticciate di legno o acciaio.
Si consuma fresco o dopo 30-40 giorni.
La crosta è sottile, morbida, secca, di colore bianco o paglierino chiaro, se di breve stagionatura. La pasta è molle, umida, bianca, con occhiatura fine o media, abbastanza rada e regolarmente distribuita.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
Bassa, medio-bassa.
Usata per farcire la pasta, oppure accostata a verdure di stagione e salumi.
Detta “a' caciotta nostra”, in quanto prodotta esclusivamente da allevatori del luogo.