L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a pasta semidura.
Con il latte di pecora e le olive Nocellara del Belice, viene fatto fin dal dopoguerra. La pasta, semicotta, semidura viene miscelata alle olive trattate e maturate in salamoia. Si consuma subito dopo la salatura.
Sicilia: provincia di Trapani, comuni di Calatafimi, Castelvetrano, Poggioreale, Salaparuta, Campobello di Mazara, Gibellina, S. Ninfa, Petrosino e Salemi.
Forma cilindrica a facce piane e scalzo leggermente convesso, di dimensioni variabili, peso di 1-5 kg.
Formaggio prodotto per la prima volta negli anni 1945-1950. Visto l'interesse del consumatore, viene riproposto in grande quantità.
Pasta semidura
Il latte di una o due munte viene riscaldato alla temperatura di 36° e addizionato con caglio in pasta di agnello. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di una lenticchia. Nel frattempo, la pasta, in agitazione, viene addizionata con acqua calda a 50°. Dopo l'estrazione, trova posto, impastata con olive denocciolate Nocellara del Belice, in fuscelle di giunco. Le forme vengono quindi immerse per 4 ore nella scotta residua della lavorazione della Ricotta. La salatura è in salamoia.
Subito dopo la salatura viene posto al consumo.
Formaggio senza crosta, di colore bianco, con evidenti le olive verdi. La pasta è semidura, compatta, di colore bianco, con la presenza di olive verdi. L'occhiatura è assente.
Formaggio grasso, fresco, a pasta semidura.
Medio bassa.
Formaggio da tavola che predilige vini bianchi.