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Perché diventare partner-sostenitore di formaggio.it

Consorzi di tutela, aziende, diventate
PARTNER-SOSTENITORI DI FORMAGGIO.IT
Insieme andremo lontano

Massimo BorasoLettera aperta di Massimo Boraso, Ceo di Boraso.com

Ricordo come fosse oggi, perché era un’idea che mi frullata in testa da tempo e per la quale fantasticavo. Era il pomeriggio del 17 aprile del 2012 quando definivo il contratto di acquisto del dominio formaggio.it da una società spagnola. Confesso, ero un po’ emozionato. Non era la prima volta che mi trovavo in situazioni di questo tipo, e sempre mi ero comportato in modo freddo e calcolatore. Ma con formaggio.it fu diverso. Entrarono in campo le emozioni. Più che mai sentivo quell’operazione come qualcosa di mio, che mi apparteneva, che mi portavo dentro.

Mezz’ora dopo l’acquisizione, ero già alla ricerca delle persone idonee per seguirmi nel progetto. Non fu un’impresa facile. Ci volle del tempo. Più del previsto. Anche perché il lavoro per un certo periodo mi portò in altre direzioni. Nell’estate del 2013 formaggio.it divenne per la Boraso.com una priorità, perché nel frattempo avevo messo a fuoco budget, personale qualificato e contenuti. Un progetto che coinvolgeva sempre di più la Boraso.com, la mia società che non ho difficoltà a definire tra le più importanti in Italia quando di parla di web marketing, in un comparto dove eravamo già forti, con un portafoglio clienti importanti: il food. Formaggio.it rafforzava ulteriormente questa forza, accreditandoci come una web agency di riferimento.

L’obiettivo era ben chiaro. Ribaltare completamente il vecchio sito, dandogli in primo luogo una vesta grafica nuova e contenuti inediti, a cominciare da un motore di ricerca che oggi è una vera e propria enciclopedia dei formaggi italiani. Volevo far diventare formaggio.it il punto di riferimento del settore lattiero-caseario nel web. Uno strumento di informazione unico nel suo genere per il consumatore e uno strumento di marketing per chi genera business nel settore.
Nel luglio del 2013 venne completato lo staff: giornalisti, esperti, programmatori, tecnici, consulenti. Uno staff nutrito (una decina di persone fisse) e di prim’ordine per un progetto ambizioso. Sei mesi dopo, andava on line la versione Beta del nuovo formaggio.it.

Già l’impatto visivo faceva capire la portata del progetto. Non c’era nel web (ma anche off-line, mi permetto di aggiungere…) qualcosa che potesse anche solo lontanamente assomigliargli. Il nuovo formaggio.it era bello, completo, informato. Con quel claim sotto il logo (Italia, terra dei sapori) che mi inorgogliva a dire poco.
Da allora sono passati 10 mesi. Formaggio.it è cresciuto, come è giusto che sia per un portale web. Si è completato, si è fatto conoscere, ha conquistato autorevolezza. Lo staff di gestione lavora tutti i giorni sui contenuti, aggiornandoli ora dopo ora, e sullo sviluppo del portale.
Tutti voi capirete che un lavoro del genere è complicato e oneroso.

Non ho nessuno problema a dire che il progetto formaggio.it ha richiesto ad oggi un investimento di 500mila euro. E siamo solo al primo step. Il secondo step sarà quello di internazionalizzare il sito attivando tutti i domini stranieri acquistati. E sono tanti: italian cheese, fromage italien, italienischer Käse, queso italiano, queijo italiano, italiaanse kaas, итальянский сыр, イタリアンチーズ, italiensk ost, 意大利奶酪, الايطالي الجبن, ιταλικό τυρί. Di conseguenza, il sito andrà tradotto in tutte queste lingue. Un’altra spesa importante. Che però renderà formaggio.it un network internazionale sui formaggi italiani unico al mondo.
Essendo una start up privata che non gode di contributi o sovvenzioni esterne, tutti gli oneri economici di formaggio.it sono finora stati a carico della Boraso.com.
Investimenti che ho affrontato consapevolmente, perché da sempre credo nel food italiano di qualità. Sono convinto che le aziende casearie debbano far conoscere i loro prodotti, così come i Consorzi di tutela debbano far crescere l’immagine di un settore che ha grandi potenzialità e grandi professionalità al suo interno, ma ancora non riesce a comunicare le sue eccellenze come dico io. Così come oggi non si può non prescindere dal web per fare comunicazione, anche se spesso mi accorgo di parlare al vento quando dico queste cose a certi imprenditori.

Un’altra cosa mi preme sottolineare. Formaggio.it non è solo un sito informativo, è anche un progetto culturale Made in Italy. Fa cultura casearia. E la divulga. In Italia e all’estero. Ad esempio, stiamo cercando, anche con i social, di usare un linguaggio meno tecnico e più emotivo. Ad esempio, stiamo cercando di coinvolgere il consumatore giovane, che oggi vede il formaggio come qualcosa di non suo. Ad esempio, cerchiamo di spiegare che non è vero che il formaggio ingrassa o addirittura crea scompensi all’organismo umano. Ditemi, quale altro strumento comunicazionale conoscete che trasmette questa cultura del formaggio?

Detto ciò, vengo al dunque. Io, come Boraso.com, la mia parte penso di averla fatta. Il mondo caseario italiano oggi ha una disposizione uno strumento divulgativo e informativo eccezionale con il quale comunicare. Nel qual tempo, ammetto francamente che per dare una continuità e sviluppare formaggio.it ho bisogno dell’aiuto, del sostegno, del coinvolgimento diretto dello stesso mondo caesario. Pertanto chiedo ai Consorzi di Tutela e alle aziende di riferimento in Italia di contribuire economicamente diventando PARTNER-SOSTENITORI DI FORMAGGIO.IT.
In cambio avranno visibilità e pubblicità. Il loro sarà un intervento tecnicamente catalogabile come operazione di marketing, in realtà sarà soprattutto un’azione etica, in quanto contribuiranno a far crescere e a divulgare la cultura del formaggio.

Sono convinto che tutti assieme daremo al formaggio italiano un futuro luminoso.
Seguiteci, non ve ne pentirete!
Grazie per l’attenzione.

Massimo Boraso
novembre 2014

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