Sei in > formaggio.it > News > Ue contro Usa: “Non usate i nomi dei nostri formaggi”

Nell’ambito dei negoziati per l’accordo di libero scambio, l’Ue vuole vietare l’uso di nomi come Parmigiano e Gorgonzola ai formaggi prodotti negli Stati Uniti, anche quelli dei caseifici italiani che hanno delocalizzato. Secondo Bruxelles quelli statunitensi sarebbero copie delle varietà originali europee con le caratteristiche tipiche richieste e contribuiscono a danneggiare le vendite dei prodotti autentici.
Gli europei sostengono che il Parmigiano, ad esempio, dovrebbe arrivare solo dall’Italia. La contesa nasce dal fatto che sugli scaffali americani finiscono formaggi prodotti in loco che passano invece come provenienti dall’Europa perché il nome è lo stesso. Negli Stati Uniti sono stati prodotti nel 2013 oltre 200 miliardi di chili di formaggi di tipo “italiano”, dal Parmesan all’Asiago, dal Provolone alla Mozzarella, fino al Gorgonzola, che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo Made in Italy. In Usa il mercato dei formaggi italiani “taroccati” ha il suo epicentro in Wisconsin, California e nello Stato di New York. Insomma, è come se si pretendesse di chiamare Coca Cola qualsiasi bevanda di colore scuro con le bollicine.
Dal canto loro, i produttori lattiero-caseari e le aziende alimentari negli Stati Uniti stanno protestando contro la possibilità che l’Ue l’abbia vinta, perché ritengono che per l’industria casearia nazionale si avrebbe un danno di 4 miliardi di dollari, con inoltre l’effetto di confondere i consumatori.  “E’ davvero sorprendente che gli europei stiano cercando di guadagnare campo danneggiando prodotti popolari in altri Paesi”, ha dichiarato Jim Mulhern, presidente della National Milk Producers Federation, che rappresenta gli agricoltori Usa.
L’Ue non ha voluto tuttavia precisare quale sia l’esatta richiesta avanzata a Washington nel nuovo round di colloqui per un accordo di libero scambio. Un portavoce della Commissione, Roger Waite, ha affermato solamente che “si tratta di un tema importante per l’Unione europea”. Per ora l’Unione Europea ne sta solo discutendo ma appare chiaro che vuole portare in Usa la stessa politica messa in atto in Canada e in America Centrale dove è proibito usare alcuni nomi di formaggi a meno che non siano prodotti in Europa. Secondo gli accordi in vigore con il Canada, per i formaggi prodotti localmente si deve aggiungere il prefisso “simil”, ad esempio “Simil-Parmigiano”.
Seguendo questa strada, Bruxelles vorrebbe limitare negli Usa la commercializzazione di Parmigiano, Asiago, Gorgonzola, Fontina e Grana. Con questa operazione, l’Ue intende difendere la sua quota di esportazioni agricole per aiutare la ripresa economica. Preoccupati dal possibile impatto di una simile limitazione, un gruppo bipartisan di 55 senatori ha scritto all’US Trade Representative, Michael Froman, e al segretario dell’Agricoltura, Tom Vilsack, chiedendo di non accettare eventuali proposte in questo senso da parte dell’Ue.

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