Michela Del Piero nuova presidente Latterie Friulane
Dopo lo scandalo aflatossina, i prodotti sono tornati nei punti vendita. Slogan del rilancio: “zero tolerance”. Ripresi i colloqui con Granarolo
Commercialista di Udine, già assessore regionale della giunta Illy, Michela Del Piero è la nuova presidente di Latterie Friulane. Succede al dimissionario Roberto Rossi.
“Abbiamo voltato pagina e siamo pronti per ripartire alla grande”, così la neo presidente ha presentato il nuovo corso dell’azienda di Campoformido. Ed è partita proprio del recente scandalo dell’aflatossina.
“Tutte le analisi sul latte conferito effettuate dall’Associazione friulana allevatori hanno dato esito negativo. Oggi nessun latte è controllato così a fondo come quello di Latterie Friulane”.
“Il passo fondamentale era il riottenimento del marchio Ce da parte della Regione per le lavorazioni alimentari, revocato dopo l’inchiesta. Da giovedì scorso abbiamo potuto riprendere la produzione e oggi il latte e le mozzarelle di Latterie Friulane sono sugli scaffali di supermercati e negozi. La distribuzione ci ha dato grande fiducia e le revoche di ordini non sono significative. Speriamo che altrettanto facciano i consumatori friulani”. E per “aiutarli” è stata avviata una grande campagna di comunicazione sui mass media il cui slogan la dice lunga: “zero tolerance”.
La prima preoccupazione è rassicurare tutti sulla qualità. “Dal 6 giugno, su 283 controlli sul latte arrivato in stabilimento e 53 test all’origine nelle stalle non c’è stato un solo caso positivo all’aflatossina”, ha confermato Fabiano Simsig, dell’Associazione regionale allevatori, i cui laboratori hanno sede a Codroipo.
In proposito, è intervenuto anche Walter Vallavanti, l’esperto di tecnologie alimentari, esterno ed indipendente, a cui il Consorzio ha affidato tutte le verifiche sulla propria filiera produttiva: “Ho provveduto a riassegnare tutti gli incarichi di responsabilità per l’approvvigionamento e il laboratorio in modo da escludere tutte le persone coinvolte nell’inchiesta. Inoltre, grazie alla grande sensibilità del Servizio veterinario dell’Ass 4 Medio Friuli, le analisi vengono svolte in prima battuta dal laboratorio interno di Latterie Friulane, e ciò consente di iniziare subito la produzione. In seconda battuta arrivano le analisi dell’Associazione allevatori, in tempo per bloccare eventualmente tutte le lavorazioni”.
Vallavanti fa chiarezza anche sulla provenienza del latte, dopo che i Nas avevano evidenziato acquisti all’estero, in Austria e Slovenia: “Dall’estero acquistiamo solo latte biologico nei casi in cui la domanda sia superiore alla disponibilità di questa tipologia di latte sul mercato friulano. Si tratta comunque di quantità residuali”.
Resta aperto il problema economico. “Le perdite – ha spiegato la presidente Del Piero – assommano a 3,8 milioni, tra blocco produttivo, ritiro e smaltimento dei prodotti sequestrati, analisi supplementari, spese legali, possibili cause da parte di clienti. E in più, sul management, sui 39 soci del Consorzio e sui 180 lavoratori, pende la Spada di Damocle del possibile dietrofront del Consorzio emiliano Granarolo sull’acquisto di Latterie Friulane, congelato dopo l’esplosione dello scandalo aflatossine. “Abbiamo ripreso i contatti – ha concluso Del Piero -. Quella è la strada giusta per il rilancio”.