L’etichetta col semaforo fa proseliti, ma in Inghilterra vendiamo di più…
Francia e Finlandia vogliono seguire il discusso (anche dalla Ue) esempio anglosassone. Ma i consumatori non si fanno intimorire. Export in aumento
Non hanno alcuna intenzione di recedere, nonostante la minaccia di una procedura d’infrazione da parte di Bruxelles. Anzi, gli inglesi stanno facendo proseliti. Assolatte segnala che i “semafori” nelle etichette alimentari, introdotti in Gran Bretagna per scoraggiare l’acquisto di prodotti ricchi di zuccheri o grassi, potrebbero presto comparire anche sugli scaffali francesi e finlandesi.
Il ministro francese della Salute Marisol Touraine, infatti, ha presentato una proposta di legge per l’introduzione di questa speciale etichettatura che verrà formalizzata al primo consiglio dei ministri in settembre. Lo stesso dicasi per il governo finlandese.
Dal canto suo, la Nuova Zelanda ha appena varato un sistema volontario di rating nutrizionale dei cibi, mentre l’Ecuador ha già adottato il modello britannico segnalando con appositi colori l’alta presenza di sale, zucchero e grassi. Insomma, il fenomeno si sta diffondendo. Tanto che in Italia i produttori hanno immediatamente sollevato l’allarme.
“Sono decisioni che fanno discutere – afferma Assolatte –, già nel 2013 ci siamo opposti a questo schema di etichettatura, perché privo di consistenza scientifica e in contrasto con l’obiettivo di armonizzazione delle regole Ue in materia d’informazione ai consumatori. Oltre che ingannevole poiché attribuisce il codice rosso a molti alimenti, senza tener conto delle loro specificità nutritive”.
Fortunatamente i consumatori britannici non sono molto diligenti e non sembrano farsi intimorire dai minacciosi semafori rossi. Lo dimostra il fatto che, per quanto riguarda i formaggi, da quelli Dop a quelli “innovativi” come gli spalmabili, le vendite continuano ad aumentare. Tra gennaio e aprile 2014, l’export di formaggi dall’Italia alla Gran Bretagna è cresciuto a volume del 7,8% (era +8,6% nell’intero 2013), e il Paese è tuttora il quarto mercato di sbocco per le imprese casearie italiane. Alla faccia dei semafori….