Cosa c’è nell’etichetta di una confezione di formaggio
- Ingredienti (di solito limitati a tre: latte, sale, caglio)
- Come e quando è stato confezionato
- Conservazione
- Crosta se mangiabile (edibile) o no. Se non c’è scritto nulla, la crosta non è edibile.
- Se ci sono conservanti. Se non vengono indicati, significa che non ce ne sono.
- Peso
- La data di scadenza (da consumarsi entro…) o il termine minimo di conservazione (da consumarsi preferibilmente entro…).
- Informazioni nutrizionali
- Eventuale marchio di tutela giuridica della denominazione (Dop o altri)
- Eventuale autorizzazione del Consorzio di tutela
- Fermenti lattici
Attenzione: se tra gli ingredienti compare la sola parola “latte”,
si evince che sia latte di vacca
Invece della sede dello stabilimento produttivo del formaggio acquistato viene riportato un codice composto di lettere e numeri: esempio “IT 5 CE”. E’ il cosiddetto “marchio di identificazione” (ben conosciuto come bollino CE) e serve proprio a rintracciare lo stabilimento autorizzato da cui un prodotto alimentare di origine animale proviene. Indica il Paese ove è situato lo stabilimento (IT: Italia), il codice dello stabilimento (5) e l’abbreviazione della Comunità Europea. Tutti possono consultare i registri degli stabilimenti autorizzati in Italia, distinti per categorie di produzioni, nel sito del Ministero della Salute.
Cosa spesso non c’è e invece dovrebbe esserci
Se il latte impiegato è crudo o pastorizzato
Quanto sale c’è
Presenza di fermenti lattici. Molto spesso non vengono indicati, nonostante siano utilizzati quasi sempre
Consiglio
Non mangiate croste trattate con cera o paraffina o se non c’è scritto “edibile”.
Cosa ci deve essere nell’etichetta di una confezione
di formaggio biologico
I formaggi biologici devono rispettare particolari modalità di etichettatura, previste da norme europee (Reg. CEE 2092/91) e nazionali. Gli enti di controllo sanciscono la provenienza da agricoltura biologica del prodotto con un’apposita etichetta numerata. Vi compaiono: la dicitura “prodotto biologico”, il nome dell’organismo di controllo con relativa autorizzazione ministeriale, il marchio dell’ente di controllo il codice di certificazione.
Inoltre, deve comparire il logo europeo del biologico: verde a forma di foglia. Quello qui a sinistra.
è OBBLIGATORIO nei prodotti chiusi, confezionati ed etichettati, con una percentuale prodotto di origine agricola biologica di almeno il 95%;
è PROIBITO nei prodotti con una percentuale inferiore al 95%.
Accanto al logo europeo vanno riportate le indicazioni necessarie per identificare la nazione, il tipo di metodo di produzione, il codice dell’operatore, il codice dell’organismo di controllo preceduto dalla dicitura: Organismo di controllo autorizzato dal Mi.P.A.A.F (Ministero delle Politiche Agricole)
Organismo di controllo autorizzato da Mi.P.A.A.F | Operatore controllato n. |
IT BIO 003 | xxx |
IT | Codice Iso italiano che identifica il biologico |
BIO | Biologico |
003 | codice numerico dell’organismo di controllo. |
Accanto a queste informazioni, in etichetta è obbligatorio inserire il luogo di coltivazione del/dei prodotti.
Le indicazioni previste sono:
AGRICOLTURA UE | per prodotti coltivati in uno dei Paesi comunitari |
AGRICOLTURA NON UE | prodotti coltivati in Paesi terzi |
AGRICOLTURA UE / AGRICOLTURA NON UE | prodotti contenenti prodotti NON coltivati in parte in Europa e in parte in Paesi terzi |