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Qualche mese fa, prima di concludere il primo livello di sommellerie, io e i miei colleghi di corso abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad una gita-didattica nella splendida Franciacorta, nel Bresciano, per conoscere il vino omonimo. Era una giornata di maggio e ricordo ancora la bellezza di quel territorio, il verde vivo dei vigneti in fiore, i profumi della cantina e la degustazione abbinando prodotti locali.

Non ero mai stata in Franciacorta e mi sono resa conto che lì il concetto di turismo enogastronomico è visto molto diversamente rispetto alla mia regione (Veneto). In effetti, non appena esci dall’autostrada, il marketing territoriale si fa sentire già dalle indicazioni stradali che portano alle cantine della zona. Un concetto che dovrebbero assorbire in molti.

Sono stata a Camignone (Brescia), nel cuore della Franciacorta, un piccolissimo borgo di pietra circondato dalle colline, incantevoli, piene di fascino. Ad un’ora dal Lago d’Iseo.

La responsabile, ci ha fatto visitare la cantina, ci ha spiegato come nasce questo vino, famoso in Italia e all’estero, il suo metodo di produzione così particolare e delicato, lungo e paziente. Per poi terminare con la sala degustazione: il giusto premio, per chi come me ama abbinare e scoprire.

Anche la sala degustazione aveva il suo fascino. La finestra dava sui vigneti di proprietà e suggeriva un’emozione unica. Ad un certo punto, il primo botto, o meglio la prima stappatura ci ha portato ad assaggiare un Franciacorta Brut, abbinato ad una formaggella locale, dal sapore talmente delicato che sembrava di bere latte.

Ho chiesto come si chiamasse quel formaggio. Mi sono state date rispose vaghe. Si trattava di una tometta piccola, deliziosa e delicata. Cosa mi è venuto in soccorso? Il motore di ricerca di formaggio.it. Grazie alla selezione delle caratteristiche che mi erano state descritte, sono arrivata a identificare il formaggio che tanto mi aveva colpito: la Formaggella delle Valcamonica. Un prodotto che nasce tra l’Adamello e lo Stelvio, con latte di vacca, che stagiona solamente 15 giorni. Queste tomette sono frutto della fantasia del casaro, per questo, a volte non hanno nemmeno un nome…
Ma vi assicuro che la loro semplicità le rende uniche. Se poi si degustano con un Franciacorta Brut

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