Sei in > formaggio.it > Michele Grassi > E’ tempo di alpeggio, o quasi

In questi giorni, i pastori e i malgari, si stanno prodigando per preparare la prossima monticazione che avviene solitamente nel mese di giugno e, vuoi per le regole forestali che per la situazione ambientale, il 15 di questo mese è la data simbolica di inizio vita in alpeggio. Il gestore della malga, in particolare, inizia a salire presso le strutture d’alpe per le pulizie e i piccoli o grandi adeguamenti alle attrezzature, che ogni anno devono necessariamente essere fatti. Oggi, in molti pascoli soprattutto alpini, è presente tanta neve che ne impedisce l’accesso sia dalle carraie che dai sentieri di transumanza, ma a breve anche i luoghi più impervi saranno accessibili. La settimana Santa e i giorni a cavallo della Pasqua sono sempre sfruttati per i lavori legati alla transumanza e alla monticazione, anche se, i pastori, da sempre abituati alla vita rurale non hanno grandi necessità, anzi, molti sono già partiti dal fondo valle e stanno risalendo lentamente le pendici dei monti alimentando la pecore su pascoli sempre freschi.

Lo scopo principale degli allevatore è quello di alimentare le lattifere in modo naturale eliminando, almeno per il periodo estivo, le grandi spese per l’acquisto di affienati o mangimi, per aver il tempo di sfalciare i prati di fondo valle e per mungere il prezioso latte provvedendo alla trasformazione casearia, molto spesso nel luogo del pascolo o presso le strutture che il malgaro gestisce. Il latte d’alpeggio ha proprietà molto diverse da quello che l’allevatore munge durante l’anno, in stalla, un latte carico di sostanze nutritive eccellenti e dalle intensità aromatiche indispensabili per fare formaggi di qualità.

Il casaro dell’alpe avrà quindi la possibilità, mettendo in atto tutte le sue capacità, di produrre formaggi di pregio non solo dal punto di vista organolettico ma anche nutritivo. I migliori formaggi  hanno provenienza dai pascoli, soprattutto se negli stessi luoghi vengono lasciati stagionare.

L’aria, l’acqua pura, l’erba spesso molto aromatica, il movimento continuo che le lattifere possono fare sia di giorno che di notte, la passione e il duro lavoro del pastore, del malgaro, del casaro, sono gli ingredienti per ottenere un formaggio sano, buono, nutriente che può far sognare il consumatore. Attendiamo quindi l’estate per recarci ai pascoli alti, dalle Alpi agli Appennini del sud, nelle isole, perché l’antica tradizione della transumanza e della monticazione è presente in tutto il territorio italiano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Inizia una nuova discussione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *